Concimare il vigneto con un occhio attento al suolo

I temi emersi nel corso del webinar organizzato da Edagricole in collaborazione con Agribios Italiana

La concimazione del vigneto oggi non può prescindere da obiettivi di protezione e incremento della salute del suolo. Questo è stato il tema centrale del webinar tenutosi il 6 marzo 2025, dal titolo "Concimare il vigneto nutrendo la vita nel suolo", organizzato da Edagricole in collaborazione con Agribios Italiana.

Lo stato di salute dei suoli coltivati

"Il tema del degrado dei suoli vitati italiani - afferma Elena Brunori, Università della Tuscia, Viterbo - è di grande attualità in un'epoca in cui i cambiamenti climatici stanno modificando i nostri preziosi terroir compromettendo la produzione e la sostenibilità del settore vitivinicolo. In Europa circa il  60-70% dei suoli agricoli è in uno stato di degradato, in Italia circa 3,7 milioni di ettari sono in uno stato di salute critico determinante una ridotta fornitura di servizi ecosistemici, benefici a supporto della produzione, funzionali alla regolazione del clima e  alla conservazione capitale naturale. Il microbioma nel suolo gioca un ruolo fondamentale nel mantenere queste funzioni, pertanto è cruciale attuare pratiche agronomiche sostenibili nel breve e nel lungo periodo per preservare la fertilità del suolo, in termini biologici, chimici e fisici. Investire nella conoscenza e nel monitoraggio delle condizioni del suolo per classificare la vocazionalità agronomica dei terreni e sviluppare strategie di adattamento e conservazione, contribuendo così alla resilienza del settore vitivinicolo e alla sostenibilità ambientale".

PRESENTAZIONE ELENA BRUNORI

Il terreno è un dono

"Il terreno - afferma Daniele Cocetta, responsabile agronomico - è un dono: è stato plasmato in milioni di anni da infinite interazioni chimiche, fisiche e biologiche, abbiamo il compito di capirlo, rispettarlo e proteggerlo. Gli errori più frequenti della gestione dei terreni sono: lo spostamento e il rimescolamento degli strati, la costipazione, la riduzione delle rotazioni con perdita di biodiversità e di resilienza delle specie coltivate, vite compresa. Il compito dell’agronomia è rendere più idoneo alla coltivazione un ambiente che da naturale è stato trasformato in uno artificiale esponendo le colture a maggiori rischi. Fertilizzare significa alimentare la vita nel terreno quale elemento fondamentale per le piante. I cardini per una corretta fertilizzazione sono: la qualità della materia prima (S.O.); la vitalità della componente microbica; la composizione chimico-fisica. La fertilizzazione organica è stata trascurata negli utili decenni e il cambiamento climatico ha alterato le dinamiche della S.O. nel terreno: conoscerle è importante. L’efficacia e l’efficienza della fertilizzazione dipendono anche dallo stato della rizosfera: un “mondo” che deve essere ancora adeguatamente esplorato".

PRESENTAZIONE DANIELE COCETTA

"Il suolo ospita il vigneto; non è il vigneto cresce su un suolo"

"Le piante - sottolinea Simonetta Pozzer, agronoma La Di.Pr.A srl - in natura nascono, crescono e si sviluppano da sole, nel vigneto hanno bisogno del nostro aiuto. La viticoltura si è sviluppata nel corso degli ultimi decenni in modo significativo tanto da incidere sulla trasformazione del territorio, utilizzando sempre più il suolo agricolo a disposizione. Il suolo riveste un ruolo fondamentale per la riuscita del nostro progetto agronomico e considerarlo un semplice substrato di coltivazione è stato un errore ed è oggi ancor di più un errore. Il suolo è un organismo in continua evoluzione e trasformazione. Per questo motivo è essenziale nutrire la sua vita e cambiare il nostro atteggiamento: dobbiamo interiorizzare il concetto che è il suolo che ospita il vigneto e non che il vigneto cresce su di un suolo. Il nutrimento del suolo deve passare attraverso l’utilizzo di sostanza organica di qualità e di pratiche agronomiche rispettose della sua struttura. Questo approccio è sempre più urgente da perseguire, considerando il degrado a cui è stato oggetto il suolo causa pratiche agronomiche invasive unite agli effetti del cambiamento climatico in essere. Dobbiamo accettare la sfida di implementare la sua conoscenza, il suo miglioramento e la sua biodiversità, fonte di vita e salute per le piante".

PRESENTAZIONE SIMONETTA POZZER

Un approccio consapevole alla concimazione del vigneto in un contesto colturale che cambia

"La fertilità del terreno  - ha spiegato Carlo Alberto Antoniazzi di Agribios Italiana - è la chiave per un vigneto sano e produttivo. In Italia, molti suoli coltivati sono poveri di sostanza organica, compromettendo la qualità delle uve e la resa delle piante. Un approccio efficace alla concimazione non si limita ai nutrienti tradizionali, ma considera anche il ruolo vitale del carbonio organico e della rigenerazione del suolo. Agribios Italiana utilizza matrici organiche naturali, senza essiccazione artificiale, per preservare la qualità della sostanza organica e favorire l’attività microbica. La concimazione segue due momenti strategici: in primavera per nutrire la vite e in autunno per ripristinare la fertilità del suolo. Una gestione non corretta influisce non solo sulla pianta, ma anche sulla qualità delle uve e del vino, rendendo indispensabile un approccio integrato alla concimazione".

PRESENTAZIONE CARLO ALBERTO ANTONIAZZI

Guarda il video dell'evento

 

Q&A - A cura di Agribios italiana

La stragrande maggioranza dei pellettati di sostanza organica che si trova in circolazione è priva in etichetta di informazioni molto importanti quali il (Tec) carbonio organico estraibile sul totale (Toc), tasso di umificazione (HR). Quali parametri è obbligatorio riportare in etichetta?

La normativa fertilizzanti regolamenta l’etichettatura dei prodotti e i parametri riportabili nell’area dedicata a queste indicazioni (tabella titoli) sono specifici per ogni categoria di prodotto (ammendanti, concimi organici azotati, concimi organo-minerali, ecc). Nel caso di ammendanti, si può riportare solo il tenore in azoto (N totale), il carbonio organico, il rapporto C/N e l’umidità massima. Nel caso di concimi organici azotati, si indica il solo contenuto di Azoto organico e niente di più.

Concimazione di fondo per un vigneto nuovo con humus/compost anziché con letame? Se sì, in che quantità?

Humus (di lombrico?) e compost sono due matrici organiche molto diverse. L’humus di lombrico ha origine dal letame e grazie al lavoro dei lombrichi viene nobilitato, diventando una sostanza organica di eccezionale qualità, indicata anche nei nuovi impianti. Il compost ha tutt’altra origine ed efficacia. Sì all’humus di lombrico o al letame umificato (sia in polvere che in pellet) e no al compost.

Con un suolo inerbito, considerato che non si può fresare, che tipo di concimazione consigliate? Fogliare?

Ache un suolo inerbito richiede manutenzioni (in particolare lo sfalcio). Pertanto qualsiasi fertilizzante organico o organo-minerale può essere distribuito avendo cura di organizzarsi con i lavori e somministrare il concime prima di uno sfalcio; in questo modo l’erba sfalciata ricoprirà il fertilizzante, evitandone l’esposizione diretta all’aria e alla luce (effetto mulching). Da preferire i fertilizzanti organici o organo-minerali poiché richiedono meno acqua per sciogliersi e diventare disponibili per le piante.

Si parla molto anche di alghe brune da distribuire direttamente al suolo, che esperienze avete?

L’alga bruna può avere attività biostimolante. Da valutare il tipo di prodotto e considerare sempre la ridotta quantità apportata al terreno (qualche kg/ha). Questo significa che le alghe non possono sostituire gli effetti della concimazione organica.

I concimi organici pellettati proposti da Agribios sono pastorizzati/sterilizzati?

Si, i prodotti organici e organo-minerali di Agribios derivano da sostanza organica (LETAME) pastorizzato. Si tratta di una esposizione del letame a temperature di 80-85 °C per alcuni giorni e questa condizione, generata dalle fasi fermentative del letame, determina la sanificazione della massa da patogeni, parassiti e semi di erbe infestanti.

Il sovescio può sostituire la letamazione?

No, il sovescio è un’ottima pratica agronomica che integra la concimazione e agisce direttamente sulle caratteristiche fisiche del suolo (porosità). Al sovescio va comunque abbinata la concimazione. da considerare poi che le piante da sovescio, consumano gli elementi nutritivi dal terreno e quindi la concimazione dovrà tener conto sia della coltura principale sia del sovescio (intese come asportazioni).

Il letame è dilavabile?

L’azoto organico contenuto nel letame (o in altre fonti organiche) non è dilavabile poiché legato a proteine che rilasceranno l’azoto in tempi variabili in funzione della temperature e della struttura proteica (più o meno complessa).

Concimare il vigneto con un occhio attento al suolo - Ultima modifica: 2025-03-13T11:43:30+01:00 da Redazione

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