Dal blog Vini Simbiotici, il vice-presidente di di Arcipelago Muratori, Francesco Iacono, lancia un allarme. “Mi permetto di storcere il naso quando si usa il termine AGRICOLTURA DI PRECISIONE. E’ invalso il significato che sia di precisione quello che viene fatto e deciso attraverso informazioni remote (di precisione appunto) e poi elaborate. Secondo me dovremmo RI-mettere l’uomo al centro. Ok sensori remoti, ok attrezzi a ratei variabili, ma l’importante non è cosa o come ma perché!!! Non what ma why. E cioè per avere cura delle nostre vigne e del paesaggio che disegnano. Precisione è una parola bellissima che l’uomo ha fatto sua da sempre e che il vignaiolo associa con la sua conoscenza diretta del vigneto, metro per metro e con la sua abilità a modificare il suo agire in risposta al comportamento delle singole viti. Non possiamo espropriarlo di questa arte!! Non voglio apparire fuori dal tempo ma voglio affermare che il soggetto deve tornare ad essere il vignaiolo, con la sua esperienza e con la passione per il suo lavoro: semplicemente perché uva e vino non sono semplici prodotti e la terra e la vigna non banali fattori di produzione”.
L'opinione di Francesco Iacono
Agricoltura di precisione? Ma…
"Il soggetto deve tornare a essere il vignaiolo"