A Oslavia, una frazioncina di Gorizia tra i vigneti più periferici del Collio, è nata la Banca della Ribolla, il primo progetto locale per la conservazione del patrimonio genetico di un vitigno autoctono. L'idea è promossa da APRO, Associazione Produttori Ribolla di Oslavia, che riunisce sette cantine: Dario Princic, La Castellada, Primosic, Fiegl, Gravner, Radikon e Il Carpino.
Tutto nasce da un lavoro di selezione massale cominciato nell'inverno del 2022, che ha comportato la ricognizione di vecchi vigneti sparsi sul territorio, analisi visive in campo, analisi virologiche in laboratorio e la selezione dei tralci migliori e sani per la riproduzione delle gemme, da cui sono state infine generate le barbatelle. Il campo da collezione, che oggi raggruppa 225 viti giovani, è stato presentato a ottobre a Oslavia. I sette produttori associati potranno in futuro attingere alla Banca della Ribolla per selezionare e moltiplicare le piante.
Il progetto della Banca della Ribolla è partito tre anni fa su impulso di Alessandro Zanutta, agronomo e consulente viticolo.
In questo servizio video le interviste a Matej Fiegl (cantina Fiegl), Franco Sosol (Il Carpino), Sasa Radikon (Radikon) e Dario Princic, che ci raccontano anche delle caratteristiche del vitigno Ribolla, della macerazione e del successo dei vini orange di Oslavia in Asia e sul mercato giapponese in particolare.
L'articolo completo sul progetto Banca della Ribolla è nel numero di dicembre 2025 di VVQ





