A partire dall’enunciazione del Paradosso francese gli studi sul resveratrolo, composto del gruppo dei polifenoli presente nei vini rossi, e sui suoi possibili effetti benefici sulla salute o sulla longevità sono ormai numerosissimi. La maggior parte tuttavia riguarda studi effettuati in vitro, su modello animale o su uomo, in periodi relativamente brevi e a dosaggi sovra-fisiologici. Pochi (se non assenti) erano stati sino ad oggi gli studi epidemiologici di lungo periodo volti a verificare la relazione tra il resveratrolo assunto con la dieta e lo stato di salute dell’uomo. Questo nuovo studio, svoltosi con un’indagine epidemiologica in un periodo di tempo di nove anni, effettuato da ricercatori italiani e statunitensi su una popolazione di 783 uomini e donne over 65 di due Paesi dell’area del Chianti in Toscana (Greve in Chianti e Bagno a Ripoli), è andato ad indagare la relazione esistente tra il consumo di resveratrolo assunto con la dieta (rilevato attraverso l’analisi dei suoi metaboliti nelle urine), la mortalità dei soggetti di indagine e la presenza di indicatori di stati infiammatori, malattie cardiovascolari e presenza di cellule tumorali. I risultati hanno stabilito che il resveratrolo, rapidamente metabolizzato e presente nelle urine, è un parametro strettamente correlato al consumo di vino, ma che il suo consumo assunto alle dosi presenti in una normale dieta non sarebbe associabile ad alcuno dei marcatori indagati e non influenzerebbe lo stato di salute della popolazione anziana, né potrebbe essere correlato al rischio di mortalità. Articolo originale: R. D. Semba, L. Ferrucci, B. Bartali, M. Urpí-Sarda, R. Zamora-Ros, Kai Sun, A. Cherubini, S. Bandinelli, C. Andres-Lacueva. Resveratrol Levels and All-Cause Mortality in Older Community-Dwelling Adults. JAMA Intern Med. Published online May 12, 2014. doi:10.1001/jamainternmed.2014.1582. Abstract a cura di Alessandra Biondi Bartolini.
