L’instabilità proteica e la struttura delle proteine TLP
Il vino contiene quantità limitate di proteine, comprese tra i 10 e i 500 mg/L, che tuttavia, a causa della capacità di produrre precipitati e intorbidamenti, presentano un'elevata rilevanza dal punto di vista enologico. Le proteine più instabili nel vino si chiamano PR proteins (Pathogen Related) e sono prodotte...
Rame e solfuri: non è una vecchia storia
L'uso del solfato o del citrato di rame nei vini è una pratica ampiamente diffusa per allontanare i difetti legati alla presenza di idrogeno solforato attraverso la formazione di solfuro di rame insolubile. Tuttavia l'efficacia di questi trattamenti, la permanenza del solfuro di rame nei vini e il rilascio...
Dall’Australia la protezione solare per i grappoli
Nei periodi di forte esposizione alla radiazione solare, che coincidono con le fasi di chiusura del grappolo e di pre-invaiatura, i grappoli possono essere soggetti a danni da scottatura, ai quali alcune varietà come il Semillon sono più sensibili. In Australia, dove a causa dell'assottigliamento dell'ozonosfera l'effetto delle radiazioni...
SOS Alluminio: scoperti i meccanismi di tossicità del metallo che limita...
Negli ultimi 40 anni un terzo dei terreni coltivabili di tutto il mondo è stato perso perchè non produceva più. Uno degli elementi maggiormente responsabili di questo processo è l'alluminio, che costituisce un problema in particolare per i suoli acidi: circa il 40% dei terreni agricoli del mondo. In...
Bromelina immobilizzata per la stabilizzazione proteica dei vini
La bromelina è una proteasi estratta dal gambo dell'ananas che si è dimostrata efficace nella rimozione delle proteine instabili presenti nei vini e causa di intorbidamento, il cui utilizzo potrebbe rappresentare una valida alternativa all'uso della bentonite. Un gruppo di ricercatori dell'Università della Tuscia ha recentemente pubblicato i risultati...
Marcatori genetici per il legno francese
I ricercatori dell'INRA di Bordeaux, Aquitania, hanno individuato un marcatore genetico e una tecnica di tipizzazione genetica affidabile e rapida in grado di identificare non solo la specie del genere Quercus ma anche la provenienza geografica di un lotto di legname utilizzato dall'industria della tonnellerie. Per trovare i marcatori...
Lieviti e moscerino della frutta: l’attrazione sta tutta nel mitocondrio
Il moscerino della frutta e il lievito della fermentazione alcolica rispettivamente sono tra i modelli biologici più studiati nell'ultimo secolo. La contemporaneità della loro presenza sulla frutta e nei succhi in fermentazione e i reciproci vantaggi che i due organismi ne ricavano fa pensare ad una loro co-evoluzione. Un...
Biotecnologie fungine per l’utilizzo degli scarti della vinificazione
Rispetto a quanto avviene con altri scarti dell'industria alimentare, vinacce, raspi e fecce residui al termine del processo di vinificazione non possono essere utilizzati nell'alimentazione animale e il loro compostaggio, sebbene possibile, presenta delle difficoltà a causa della difficile degradazione. I ricercatori della Swinburne University di Melbourne hanno sviluppato...
Quantificare il danno da Botrytis: metodi a confronto
La quantificazione del danno dovuto ai marciumi da Botritys cinerea è fondamentale sia per l'apprezzamento qualitativo o economico delle uve, sia per la definizione degli eventuali interventi enologici da applicare. La valutazione visiva, generalmente realizzata da uno o più operatori con la stima della percentuale di superficie del grappolo...
Maturazione della bacca: identificati i geni chiave
Un gruppo di ricercatori del Laboratorio di Genetica Agraria dell’università di Verona diretto da Mario Pezzotti insieme al team del Cnr coordinato da Paola Paci ha identificato alcuni geni chiave nel processo di maturazione della bacca della vite. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica The Plant Cell, consentirà di...