
Uno studio pubblicato su Scientific Reports da Baronti e colleghi propone di utilizzare il biochar – un materiale ricco di carbonio derivato dalla pirolisi o gassificazione di residui agricoli – per sostituire in parte la torba nei substrati per la produzione di barbatelle di vite. La torba è infatti costosa, non rinnovabile e il suo utilizzo ha un impatto ambientale importante. Da qui nasce l’esigenza di trovare alternative più sostenibili.
I ricercatori hanno analizzato:
- la crescita delle piante, sia parte aerea che radicale;
- il potenziale idrico e l’efficienza nell’uso dell’acqua;
- l’attività microbiologica nel suolo;
- le caratteristiche fisiche e chimiche dei substrati.
I risultati sono incoraggianti. Aggiungere biochar ha migliorato la ritenzione idrica del substrato, senza ostacolare la crescita delle barbatelle. Alcune tipologie di biochar, in particolare quelle da pirolisi, hanno portato a piante più alte e con un miglior stato idrico, un vantaggio importante in ottica di risparmio di acqua irrigua.
Anche la radicazione non ne ha risentito: in alcuni casi, la massa radicale è risultata addirittura superiore rispetto al controllo. Ma il dato forse più interessante riguarda la rizosfera: i substrati con biochar hanno stimolato l’attività microbica, favorendo un ambiente radicale più attivo e potenzialmente più resiliente.
Lo studio mostra come il biochar possa essere un’alternativa concreta e sostenibile alla torba, almeno parziale, nel vivaismo della vite. Non solo mantiene buone prestazioni agronomiche, ma può:
- ridurre i consumi d’acqua;
- attivare la microbiologia del suolo;
- favorire la transizione ecologica del settore vivaistico.
Il prezzo del biochar è ancora più elevato rispetto ad altri materiali, ma i benefici ambientali e le prestazioni agronomiche ne fanno una soluzione promettente in un’ottica di sostenibilità.
Cosa è il biochar
Nell’ articolo di Baronti e colleghi il biochar viene definito come un sottoprodotto stabile, ricco di carbonio, ottenuto attraverso la pirolisi o la gassificazione di biomasse agricole, come residui legnosi o potature, in condizioni di bassa ossigenazione”. In sintesi, il biochar:
- è un materiale solido simile al carbone;
- viene prodotto riscaldando residui vegetali (legno, potature, scarti agricoli) in assenza o con poco ossigeno, attraverso processi come pirolisi o gassificazione;
- è ricco di carbonio stabile e per questo utile anche per il sequestro del carbonio nel suolo.
Baronti S, Montagnoli A, Beatrice P, Danieli A, Maienza A, Vaccari FP, Casini D, Di Gennaro SF. “Above- and below-ground morpho-physiological traits indicate that biochar is a potential peat substitute for grapevine cuttings nursery production”. Sci Rep. 2024 Jul 26;14(1):17185. Disponibile qui