In un contesto europeo di restrizioni sempre più severe sull'uso dei prodotti fitosanitari di sintesi, l'applicazione di acqua ozonizzata diventa un'opzione da considerare e analizzare come metodo alternativo per il controllo delle malattie in vigneto. Grazie alla sua capacità ossidativa, l'ozono è un biocida altamente efficace, ampiamente utilizzato nell'industria alimentare e di trasformazione, nonché negli impianti di acqua potabile.
Per determinare l’efficacia e la sostenibilità ambientale di questo trattamento, Lago-Olveira e colleghi hanno condotto una valutazione del suo impatto ambientale, utilizzando la metodologia del Life Cycle Assessment (LCA). La valutazione è stata effettuata in un vigneto situato nella D.O. Rías BaiXas della Galizia, nella Spagna nord-occidentale. Lo studio ha valutato la sostenibilità ambientale della sostituzione del controllo chimico delle malattie con acqua ozonizzata nei vigneti. Sono stati analizzati sette scenari, con varie combinazioni di trattamenti alternativi (acqua ozonizzata) e convenzionali (fungicidi chimici). Questi scenari variano dall'adozione completa del metodo innovativo, ad alcuni che utilizzano esclusivamente il controllo chimico, ad altri che utilizzano una combinazione di entrambi i metodi.
I risultati mostrano che l'applicazione dell'acqua ozonizzata porta a una sostanziale riduzione della resa a causa di perdite del raccolto per attacchi fungini e, di conseguenza, a un maggiore impatto ambientale per chilogrammo di produzione di uva rispetto agli scenari di trattamento convenzionale. Il maggiore impatto ambientale deriva anche dalla necessità di un più frequente controllo in campo delle malattie, quindi di un più intenso uso di trattori e una conseguente maggiore combustione di gasolio.
Lo studio conclude che la sostituzione dei fungicidi chimici con l'acqua ozonizzata potrebbe non essere così vantaggiosa come inizialmente previsto. Diversi i motivi:
- le rese più basse, dovute a una bassa efficacia del metodo innovativo se usato in modo esclusivo;
- l'aumento della frequenza di controllo delle malattie con maggiore impiego di mezzi meccanici e quindi di combustibile;
- il contributo in alcuni casi relativamente basso dei fungicidi sull'impatto totale rispetto ad altri parametri.
Tuttavia, concludono gli autori, sono necessarie ulteriori indagini per valutare l'impatto dei fungicidi chimici sulla biodiversità, poiché esistono prove scientifiche sostanziali che suggeriscono che essi potrebbero avere effetti significativi che al momento non sono stati considerati nella valutazione ambientale. Inoltre, in linea con la valutazione dell'impatto ambientale, sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare altri servizi ecosistemici che potrebbero supportare il vigneto, al fine di ottenere una comprensione più completa e accurata del sistema agricolo analizzato.
Sara Lago-Olveira, Javier J. Cancela, Miguel Tubío, Helena Feijoo Moreira, Maria Teresa Moreira, Sara González-García: “Environmental benefits of ozonated water for sustainable grapevine disease control: A life cycle and carbon sequestration analysis”. Journal of Cleaner Production, Volume 478, 2024, 143999, ISSN 0959-6526. Disponibile qui