A 28 anni di distanza dalla fondazione – era il 1987 – l’Associazione Nazionale Città del Vino fa un salto in Europa entrando in Recevin, la rete comunitaria dei territori vinicoli; che da oggi raggiunge un numero di mille municipi, dalla Grecia al Portogallo. Con un cambio di statuto approvato all’unanimità durante la Convention di Genzano ogni Comune italiano iscritto all’Associazione, da Barolo a Pantelleria, entra a far parte di un network europeo che consentirà di promuovere con più forza politiche e progetti condivisi. La prima uscita pubblica della nuova fase di Recevin sarà a Bruxelles il prossimo novembre con l’elezione della Città del Vino Europea 2016, status di “Capitale Europea della Cultura Enologica” che verrà assegnato stavolta a un Comune italiano. A guidare la nuova fase di Città del Vino fino al 2018 è stato chiamato Floriano Zambon (foto), sindaco di Conegliano Veneto (TV). Un ritorno in grande stile il suo, visto che Zambon – 53 anni, manager in un’industria meccanica – è già stato presidente dell’Associazione tra il 2004 e il 2006. Ma i tempi sono cambiati, le prospettive si sono allargate. “Ci attendono sfide nuove – dichiara il neopresidente -. Da una parte dobbiamo rafforzare il turismo enogastronomico a vantaggio di tutti i nostri territori, dall’altra puntare a una riqualificazione generale attraverso il nuovo strumento dei Piani Regolatori delle Città del Vino, andando a incidere sulla qualità dell’ambiente, dei servizi, delle economie locali. Con il nuovo ruolo europeo dell’Associazione – continua Zambon – cambia anche il peso delle nostre relazioni istituzionali. Si apre una nuova fase, oggi essere una Città del Vino è ancora più vantaggioso, si apre una porta in Europa”. “L’ingresso dell’Italia in Recevin – commenta la segretaria generale delle Città del Vino Europee, la spagnola Carmen Ribes – è una notizia molto importante perché con i numeri e il peso che raggiungiamo riusciremo a far sentire con più forza la voce dei territori vinicoli presso le Istituzioni comunitarie. Inizia una fase nuova in cui si alleano le Città del Vino Europee portando avanti idee, posizioni, politiche e progetti non più circoscritti ai piccoli campanili, ma di ampio respiro. Tante reti di lavoro comune crescono”. “A novembre, con l’annuncio a Bruxelles della Città del Vino Europea 2016, titolo che sarà assegnato a un Comune italiano, ci presenteremo ufficialmente alle istituzioni comunitarie, presentando per l’occasione anche i progetti realizzati in questi anni”, ha aggiunto il portoghese Josè Callixto, sindaco di Reguengos de Montserrat, Città del Vino Europea 2015. La Convention di Genzano (Roma) si è conclusa con un atto di solidarietà nei confronti dei vignaioli del Sannio, colpiti dall’alluvione, e con l’annuncio della sede della prossima Convention di primavera, in programma ad aprile in uno dei territori del vino più belli al mondo, la Costiera Amalfitana.
Cambia lo Statuto: ogni Città del Vino entra in Recevin, la rete comunitaria dei territori a vocazione vinicola
Fusione europea in Città del Vino: Zambon il Presidente della svolta
Dal Portogallo alla Grecia la forza di mille Città per politiche e progetti condivisi