Trentodoc al vertice mondiale

Enrico Zanoni, presidente Istituto Trento Doc

A 120 anni dall’introduzione del metodo classico da parte di Giulio Ferrari le bollicine trentine stanno vivendo un momento molto positivo.

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Nel 1984 i produttori hanno costituito l’Istituto Trento Doc al quale aderiscono oggi 63 case spumantistiche. Alla presidenza dell’Istituto si trova dal 2011 Enrico Zanoni, direttore generale di Cavit.

Un anno pieno di riconoscimenti


Il 2021 è stato un anno di grandi riconoscimenti per il Trentodoc: li possiamo ricordare?

L'edizione 2021 - elenca Zanoni - del "The Champagne & Sparkling Wine World Championships" contest che vede il confronto tra la produzione spumantistica mondiale, ha visto la qualità dei nostri prodotti premiati con 72 medaglie - 22 ori e 50 argenti - ponendoci ai vertici della spumantistica nazionale. Anche dalle principali guide nazionali vediamo un crescente riconoscimento della qualità raggiunta dalla spumantistica Trentodoc. Siamo, ovviamente, orgogliosi di questi riconoscimenti, concreta testimonianza del livello qualitativo raggiunto grazie alla costante ricerca dell'eccellenza qualitativa dei nostri associati e ad un territorio unico.

Questo si è tradotto in un maggiore interesse da parte del mercato?

Indubbiamente questi risultati contribuiranno alla crescita della notorietà e della reputazione della produzione Trentodoc, con positivi impatti sul mercato.

In che misura la pandemia di Covid 19 ha inciso sulle vendite?

La pandemia e le misure adottate nel corso del 2020 per il suo contenimento, come noto, hanno penalizzato maggiormente i consumi nel canale Ho.Re.Ca., con impatto anche sulle vendite di Trentodoc, seppur in misura inferiore ad altre tipologie di vini. Il 2021, come previsto, ha visto una forte ripresa del comparto, confermando l'importante crescita degli ultimi anni.

Il valore delle iniziative di promozione

L’export sta diventando strategico: ne beneficiano solo i grandi marchi o anche le piccole aziende?

Il mercato domestico assorbe oltre l'85% dei consumi ed è in crescita, questo rappresenta una significativa opportunità per tutti i produttori, anche i più piccoli. L'export, sicuramente potenziale, nel lungo periodo, è ad oggi più alla portata delle aziende commercialmente più strutturate, anche se va detto che i progetti OCM di promozione nei paesi Extra Ue., gestiti dall’Istituto, coinvolgono circa un terzo degli associati.

Nuovi mercati di sbocco

Quali prospettive per questo 2022?

Come detto l'export vale il 15% delle vendite e vede Germania, Giappone, Svezia e USA i principali paesi di sbocco. I drammatici accadimenti che stanno colpendo l'Ucraina non avranno particolari ripercussioni sul comparto. Nel 2022 dovremo anche far fronte al generalizzato aumento dei costi delle materie prime e dell’energia e quindi dei prezzi, con molta probabilità anche quelli del Trentodoc seguiranno questo trend. In questo scenario, tuttavia, non ci aspettiamo impatti sui consumi, grazie alla crescente domanda del mercato di Trentodoc.

La montagna, da elemento di svantaggio, oggi sta assicurando invece nuove prospettive vero?

Come dice il nostro payoff, Trentodoc è bollicine di montagna,  con terreni vitati che si spingono in alcuni casi fino ai 900 metri s.l.m. Questa situazione territoriale garantisce al comparto una posizione di favore nei confronti dei possibili cambiamenti climatici e permetterà ai produttori di trovare le giuste soluzioni, elevando le coltivazioni e conservando immutate le caratteristiche per cui oggi Trentodoc è apprezzato.

Trentodoc al vertice mondiale - Ultima modifica: 2022-03-30T07:50:55+02:00 da Lorenzo Tosi

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