Demeter Italia festeggia 100 anni di biodinamica

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Al convegno “2024: Cento anni dalle conferenze di Kobervitz: quali verità per la viticoltura biodinamica?” organizzato da Demeter Italia, associazione di produttori, distributori e trasformatori biodinamici, durante la 56° edizione di Vinitaly a Verona e moderato da Giovanni Buccheri, direttore di Demeter Italia, hanno partecipato come relatori l’enologo e biologo Michele Lorenzetti e i produttori Elisabetta Foradori ed Enrico Maria Casarotti.
Un confronto per mettere in luce l’importanza del metodo biodinamico in viticoltura (e in agricoltura in generale) per fronteggiare la situazione ambientale odierna. Rudolf Steiner, 100 anni fa, aveva dato delle risposte agli agricoltori dell’epoca, ma le stesse potrebbero essere fornite a quelli attuali – forse ora più che mai - proprio perché chi coltiva deve misurarsi con nuove minacce, come il cambiamento climatico.

Il problema della perdita di suolo vitale

Come afferma infatti Michele Lorenzetti: «Secondo Re-Soil Foundation (dati 2023), in Italia il 28% dei terreni coltivabili è andato perso, mentre il 68% ha subito una perdita superiore al 60% della sua presenza organica naturale. Inoltre, il 25% dei terreni in Europa si trova al di sotto della soglia minima di nutrienti essenziali per le piante. L'agricoltura biodinamica dovrebbe essere accessibile a tutti, nonostante a volte i suoi testi risultino complessi. Il mio obiettivo è promuovere una cultura conoscitiva che permetta a chiunque di leggere gli scritti di Steiner e comprenderne le preziose intenzioni. Abbiamo sviluppato un metodo pratico che offre risultati tangibili, capace di generare biodiversità a tutti i livelli, anche nel sociale. Ne è esempio la collaborazione tra gli agricoltori e anche tra collaboratori all’interno della stessa azienda, che generano processi virtuosi portatori di ricadute positive in tutto l’organismo agricolo».

Aziende che si autoalimentano

Elisabetta Foradori dell’omonima azienda in Trentino spiega quanto sia importante la pratica del compostaggio: «La nostra azienda non è solo vitivinicola ma comprende anche altri settori alimentari: abbiamo inserito gli animali, trasformiamo il latte e produciamo ortaggi, cercando di creare quell’unica realtà ‘circolare’ dove ogni vivente interagisce, come auspicava Steiner. In questo sistema, il compost è facile da creare, si può produrre in maniera autonoma e ci rende indipendenti e liberi».

La centralità dei preparati biodinamici

Secondo Enrico Maria Casarotti, dell’azienda agricola nel veronese che porta il suo nome, nella biodinamica i preparati sono sostanze di incitamento alla vita: «I preparati sono strumenti importantissimi all’interno delle buone pratiche agricole biodinamiche, in grado di preservare l’ambiente e ricostruire un ecosistema. Con essi possiamo provvedere realmente al miglioramento del suolo e della vitalità della pianta per generare prodotti di alta qualità. In questo contesto, i preparati sono mezzi molto utili allo sviluppo della centralità del ruolo dell’agricoltore, non solo per la cura del terreno ma per il loro stesso allestimento, spesso fatto in collaborazione con altre aziende». Le pratiche di questo metodo, che comprendono il compostaggio e i preparati (come il preparato 500) promuovono la salute delle piante e del suolo e costituiscono una valida risposta alle sfide attuali.

Oltre la semplice pratica agricola

Come afferma Giovanni Buccheri, Direttore di Demeter Italia: «L'agricoltura biodinamica non è solo un metodo di coltivazione, ma un impegno che abbraccia l'ambiente e la comunità. L'atto degli agricoltori Demeter va oltre la semplice pratica agricola; è un contributo essenziale alla società e alla salute del nostro pianeta».

Non perdere l'approfondimento
nel prossimo numero di VVQ (4/2024)

Demeter Italia festeggia 100 anni di biodinamica - Ultima modifica: 2024-04-16T17:30:04+02:00 da Paola Pagani

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