Consorzio Vini del Trentino, un cammino nella sostenibilità

È il primo Consorzio di produttori che si caratterizza per un bilancio di sostenibilità collettivo. Un impegno messo in evidenza nel corso di una tavola rotonda al Vinitaly per testimoniare il lavoro fatto nella valorizzazione di un territorio unico, oggi pienamente riconosciuto green

«Il tema della sostenibilità oggi è centrale anche per gli impegni europei del Green Deal e noi come Consorzio Vini del Trentino lo abbiamo voluto mettere al centro della nostra presenza a questa 54a edizione del Vinitaly».

Proprio per documentare puntualmente l’impegno degli oltre 5600 viticoltori del Trentino, il Consorzio ha colto l’occasione del Vinitaly 2022 per presentare in anteprima il primo bilancio di sostenibilità stilato da un Consorzio di Tutela vini italiano, che ha già pianificato la presentazione ufficiale per il prossimo 20 giugno al Muse di Trento.

Al centro il presidente del Consorzio Vini Pietro Patton alla sua sx Luca Rigotti e Graziano Molon

L’impegno a favore della sostenibilità ambientale, sociale ma anche economica del comparto vino del Trentino, è stato presentato in una Tavola Rotonda dal titolo "Consorzio Vini del Trentino, un cammino nella sostenibilità".

Uno standard unico per tutta Italia

L’interesse per il tema è dimostrato dal fatto che l’ampia sala della FieraVerona che ha ospitato l’incontro era completamente piena.

Pietro Patton, presidente Consorzio vini del Trentino
©2021 ph romano magrone

È stato il presidente del Consorzio Pietro Patton, in apertura della tavola rotonda, a mettere in evidenza lavoro fatto in Trentino sulla sostenibilità, da anni un tema centrale per i vignaioli di queste valli e per le loro cantine sia sociali che private. «Fondamentale ora - ha sottolineato il presidente Patton - è fissare dei parametri di riferimento validi per tutta Italia».

Per quanto riguarda il Trentino ha affermato: «Il tema della sostenibilità è nel DNA del mondo agricolo trentino. Nella nostra Regione, la nascita delle cantine sociali e del credito cooperativo hanno rappresentato la concretizzazione di un primo approccio alla sostenibilità sociale».

«A livello ambientale l’approccio alla sostenibilità è stato volontario ed è partito in maniera sistematica agli inizi degli anni ’90 come scelta consapevole e libera ma accettata con grande scrupolo dai viticoltori trentini».

La sostenibilità diventa misurabile

Secondo Graziano Molon, direttore del Consorzio Vini del Trentino, «siamo oggi di fronte ad un momento epocale, in una fase nella quale si passa da una sostenibilità di slogan ad una sostenibilità monitorabile, misurabile e calcolabile. In Trentino abbiamo fatto tanto e comunicato poco, ora è tempo di divulgare l’impegno dei nostri produttori. Il bilancio di sostenibilità è la cartina tornasole del territorio trentino che è il primo elemento che coinvolge il visitatore quando sceglie la nostra Regione come meta turistica».

Luca Rigotti, coordinatore settore vitivinicolo Alleanza delle Cooeprative

«In Trentino da oltre trent’anni la sostenibilità non è recepita come una moda o uno slogan, si è sviluppata una coscienza etica legata al prodotto che va oltre la richiesta dei consumatori» ha spiegato Luca Rigotti, coordinatore nazionale del settore vino di Alleanza delle Cooperative.

«Il Consorzio - ha continuato Rigotti - rappresenta la sintesi dei viticoltori, in Trentino tante cantine hanno il bilancio di sostenibilità e tutte hanno la certificazione Sqnpi (sistema di qualità nazionale produzione integrata). Ci troviamo ora nelle condizioni di veicolare questo grande risultato che hanno già fatto i produttori e questo passo mi sembra naturale».

La sostenibilità parte dalla pianificazione aziendale e dalla gestione del territorio

Tra gli intervenuti alla Tavola Rotonda anche giornalisti specializzati nel settore vitivinicolo che hanno sottolineato come lo standard unico di sostenibilità sia importante ed in Italia andrà completato entro l’anno perché nel 2023 si realizzi concretamente. Oggi c’è una grande confusione tra vino vegano, biologico, naturale, sostenibile a livello globale. Per questo senza standard globali, senza delle regole ed un sistema misurabile, la sostenibilità rischia di perdere il suo valore.

A conclusione Luca Castagnetti, direttore di Management Divino ha parlato di sostenibilità come processo strutturale.

«Non deve coinvolgere solo le pratiche agronomiche in campagna o quelle enologiche in cantina, ma deve rientrare nel DNA di chi ha la responsabilità delle scelte aziendali, in particolare nella pianificazione degli investimenti, nel posizionamento del brand, nella gestione delle risorse umane e nella relazione con il territorio».

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Consorzio Vini del Trentino, un cammino nella sostenibilità - Ultima modifica: 2022-04-14T17:43:40+02:00 da Lorenzo Tosi

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