Il mercato del vino in lattina è destinato a crescere. La tendenza emerge da una ricerca della Grand View Research riportata dal quotidiano "Italia Oggi".
La soluzione "lattina" non è molto diffusa in Italia ma ha invece il suo spazio nel mercato globale, dove il «canned wine» ha pesato nel 2021 per 235,7 milioni di dollari, con la prospettiva di arrivare a toccare i 570 milioni entro il 2028.
Il caso dei supermercati inglesi Waitrose
Tra i segnali orientati alla crescita viene indicata la scelta della catena di supermercati inglese Waitrose che ha deciso di sostituire la sua offerta di vino in «monodose» di vetro, bottigliette da 187 ml, con lattine di alluminio.
La mossa di marketing d'oltremanica è orientata a rendere il prodotto di utilizzo più comodo per gli acquirenti, ma non è il solo aspetto a favore: alla base vi è anche una sensibilità alla sostenibilità ambientale.
I vantaggi della lattina rispetto al vetro
Nel caso citato, ad esempio, è stato calcolato che dovrebbe far risparmiare la movimentazione di 320 tonnellate di packaging ogni anno.
I sostenitori del vino in lattina, inoltre, fanno notare che la soluzione, oltre ad essere è più ecologica, ha altri vantaggi: si raffredda prima, protegge meglio il contenuto dalla luce, è più comoda nella gestione delle forniture e ha più spazio per la grafica e quindi per i contenuti da riportare in etichetta.
Una nicchia, un sotto-settore con due segmenti
Al momento, nonostante le potenzialità di crescita, il peso del vino in lattina resta una piccola nicchia rispetto all'intero mercato vinicolo mondiale, stimato complessivamente in 424 miliardi di dollari all'anno.
Il sotto-settore si divide in due segmenti: da una parte i prodotti in serie di qualità mediocre, dall’altra il segmento premium, che è dato per crescente, caratterizzato da uve e vini di qualità.
La percezione da parte dei consumatori
Molto del successo, viene sottolineato dal designer Robert Van Horne all'Adnkronos, dipenderà dall’accettazione del consumatore e dalla consapevolezza che sta comprando comunque vini di qualità.
"Solo quando le persone si saranno tolte dalla testa che il vino in lattina non è di qualità, aumenteranno le aziende vinicole disposte a questa transizione", ha dichiarato.
Gli USA i più "sensibili" all'alluminio
Inutile sottolineare che in un mercato alla continua ricerca di "soluzioni" la diffusione delle lattine potrebbe essere agevolata, anche solo indirettamente e in talune aree geografiche, dai rincari e dalle difficoltà di approvvigionamento delle bottiglie di vetro, soprattutto negli USA, dove quasi il 100% dell'alluminio utilizzato è nazionale mentre il vetro viene per la maggior parte della quantità importato.