Il commissario dello stato ha impugnato dinnanzi alla Corte Costituzionale alcuni articoli del disegno di legge su agricoltura, pesca, artigianato, cooperazione e commercio esitato dalla regione Sicilia. Tra gli altri, anche l’articolo 14 del provvedimento relativo alla misura della vendemmia verde, istituita in sede comunitaria per garantire l’erogazione di un sostegno economico ai produttori costretti a eliminare i grappoli d’uva acerbi al fine di annullare la resa della superficie vitata. Nell’isola, solo lo scorso anno, sono stati oltre 3.000 gli ettari interessati dalla misura, mentre le richieste avanzate all’assessorato per la nuova campagna hanno raggiunto circa 13.000 ettari. Il no del commissario è giunto in quanto, secondo l’organo di controllo, il risarcimento nell’ordine di 250 euro per ettaro sottoposto a vendemmia verde prevede l’utilizzo di fondi risparmiati e sempre destinati al settore vitivinicolo secondo quanto previsto dalla legge del 2005; risorse, come ha rilevato il commissario, inutilizzabili poiché in parte impiegate e in parte impegnate per costituire economie di spese inserite nel bilancio regionale nell’anno 2006. Un inghippo di natura contabile che, allo stato, ha in sostanza posto in stand-by l’erogazione dell’agevolazione.