Promuovere l’attività culturale e didattica di ONAV, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino, anche nel Sudamerica.
È questo il senso della missione compiuta in Perù nei primi giorni di gennaio 2017 dal direttore Onav Michele Alessandria, in un viaggio in cui la mission dichiarata è la stata la promozione della cultura italiana del vino.
La finalità della trasferta era infatti supportare l’opera introduttiva della cultura del vino già intrapresa da David Bosia, socio ONAV e fondatore di un gruppo amatoriale del vino, recentemente nominato commissario ONAV per il Perù e la Colombia.
Grazie all’ interessamento e all’opera organizzativa di Bosia, il direttore Alessandria ha dunque potuto tenere in terra peruviana ben 4 conferenze sul vino: due si sono svolte ad Arequipa, seconda città del Peru posta sull’altopiano andino che conta oltre due milioni di abitanti, e due nella capitale Lima.
Ad Arequipa si è tenuto una prima serata nel ristorante Salamanto del noto chef Paul Perea che ha coinvolto sommelier, ristoratori ed operatori, ai quali sono stati presentati la filosofia ONAV e il programma dei corsi. Il tutto è stato accompagnato da degustazioni guidate che hanno consentito ai presenti di comprendere la scuola di assaggio e il modo di interpretare la qualità secondo l’esperienza ONAV.
Un secondo incontro si è tenuto presso l’Istituto gastronomico del Sur, la prima scuola di gastronomia della città. Imponente ed entusiasta la partecipazione di giovani studenti e di insegnanti. Anche qui, grazie alla disponibilità della preside Claudia Hinojosa de Tripet, si sono aperti spiragli interessanti per una futura applicazione dell’esperienza Onav nel campo della formazione professionale enogastronomica.
A Lima, grazie alla collaborazione dell’Ambasciata italiana, si sono infine svolti due incontri presso l’istituto Culturale italiano, alla presenza del direttore Gabriele La Posta. Anche in questo caso, operatori e appassionati hanno avuto un’anticipazione della didattica ONAV e del percorso per diventare assaggiatori .
L’interesse raccolto è risultato superiore alle aspettative, tanto da far pensare ad un inizio delle attività corsistiche a breve scadenza con possibilità di costituire un primo nucleo operativo già nei primi mesi del 2017.
Un risultato sorprendente se si pensa che il vino in Perù è considerato un genere di lusso, un prodotto di tendenza solo nelle fasce sociali più abbienti, le uniche che possono concedersi di acquistare vini con prezzi molto alti. Tuttavia, essendo il paese in forte crescita, appare evidente che il consumo del vino subirà un netto incremento già nel breve termine e, come sottolineato dal nuovo commissario ONAV Bosia, è tanta la voglia di cultura in campo enologico, soprattutto se legata alla tradizione italiana che da sempre, in questo campo, è un vero riferimento a livello mondiale.
Una trasferta fruttuosa e strategica
Con Onav la cultura italiana del vino arriva in Perù
Un paese in crescita, anche nei consumi di vino