Lavis, dai debiti alla solidità di bilancio

Un’annata positiva per il Muller Thurgau e per Cantina Lavis Valle di Cembra. Ottimo il risultato economico-finanziario 2022-2023 che consente di aumentare le remunerazioni per i soci nonostante la tempesta inflattiva. Il presidente Patton (neo Senatore della Repubblica): «Il bilancio in ordine è una garanzia per i futuri investimenti»

Tempo di bilanci per Lavis, Valle di Cembra, cantina di montagna. Con ottimi risultati sia nel bilancio dell’annata finanziaria che di quella agricola 2022-23.

Le cifre

Il resoconto approvato dall’assemblea dei soci, convocata anche per il parziale rinnovo delle cariche, ha confermato la solidità della cantina cooperativa. Il valore patrimoniale netto è infatti arrivato a 14 milioni di euro con un incremento di 800mila euro nell’ultimo esercizio. Fatto questo che permette agli amministratori di affrontare nuovi investimenti in tutta tranquillità. Il fatturato ha superato invece i 28 milioni, uno più del 2022.Di cui 11 liquidati ai soci, il 10% in più.

Pietro Patton, presidente Consorzio vini del Trentino
©2021 ph romano magrone

«Possiamo affermare - precisa il presidente, Sen. Pietro Patton - che ormai sono lontani i tempi nei quali gli amministratori faticavano persino a dare una giusta remunerazione alle uve conferite dai soci, con il fuggi–fuggi di diversi di loro».

«Certo, non è stato un anno facile perché eravamo di fronte ad aumenti di tutti i fattori di produzione: costi energetici in testa che per la società di Lavis- Cembra hanno significato aumenti di costi di parecchi milioni».

Le prospettive

Presidente, come valuta questi risultati?  

In modo certamente positivo visto che le liquidazioni ai soci sono aumentate di oltre il 10% passando da 10 a 11 milioni, e questo nonostante il forte aumento dei costi delle materie prime e dell’energia elettrica e del gas.

Quale il rapporto con Cavit, nella quale siete recentemente rientrati?

Gli amministratori della società sono soddisfatti del ripristino di questo sodalizio: lavoriamo in piena sinergia e con reciproca soddisfazione.

Una grande preoccupazione in passato era legata al forte indebitamento dell’azienda. Qual è la situazione oggi?

Sottolineiamo con soddisfazione il fatto che abbiamo ulteriormente aumentato di 800 mia euro il patrimonio netto che è ora di 14 milioni.

Cosa avete fatto per far fronte ai consistenti aumento dei costi energetici? Abbiamo avviato una serie di azioni di “efficientamento” con il cambio della centralina di Cembra che non va più a gas ma ad elettrico, collegandoci direttamente alla rete, abbiamo introdotto su in tutte le fasi di consumo energetico una serie di comportamenti virtuosi per consumare meno energia elettrica e meno gas. Diverso il discorso per le materie prime imballaggi, bottiglie ecc. per i quali siamo soggetti all’andamento del mercato.

Come si è conclusa la vendemmia 2023 e come valuta le prospettive?

I soci hanno prodotto quest’anno 78 mila quintali di uva contro gli 84.800 quintali di uva dello scorso anno e gli 80 mila di due anni orsono In compenso la qualità è ottima.

Questo nel dettaglio: Il Muller Thurgau che per noi ha una grande importanza, ha avuto una stagione ottima: nessun danno a primavera, qualche lieve grandinata ma poi, da fine agosto fino alla vendemmia, forti escursioni termiche con freddo la notte e caldo al pomeriggio hanno determinato una maturazione ideale.

Si sono infatti amplificati tutti i profumi e gli aromi tipici di questo vitigno, la gradazione alcolica è ottimale ma la situazione è stata analoga per tutte le varietà aromatiche.  In realtà tutte le uve hanno avuto un’ottima maturazione, le forti piogge sono arrivate dopo la vendemmia, e ci siamo difesi molto bene da oidio e peronospora che non hanno provocato danni.

Meno bene le prospettive commerciali: le previsioni per quest’anno vedono un mercato un po’ sofferente, per i vini fermi in specie nell’export e particolarmente negli Stati Uniti e in Canada.

Ottima la domanda del Trentodoc Oro Rocco e del 612 Trentodoc che viene però venduto solamente nelle due enoteche di Lavis e di Cembra.

Il tema della sostenibilità economica, sociale ed ambientale ha visto da molti anni la Cantina Lavis Valle di Cembre Cantina di montagna in prima linea, quali le prospettive?

Pur in un quadro di forte preoccupazione per l’esplosione della flavescenza dorata, che è ormai presente ovunque, abbiamo attivato un forte lavoro di formazione dei soci da parte dei nostri tecnici agricoli Corrado Aldrighetti e Mattia Brugnara supportati dal Consorzio Vini del Trentino.

Con la sua elezione a Senatore della Repubblica, il suo ruolo sarà più defilato in Cantina?

Assolutamente no. Se all’inizio la mia presenza doveva essere quotidiana in azienda, ora che sono cresciute ottime managerialità (direttore tecnico, amministrativo, una responsabile dei conti) di conseguenza il mio ruolo torna ad essere quello di consulenza e supervisione, ma soprattutto di indirizzo strategico. Poi, visto che è il mio ultimo mandato per statuto, devo lavorare a far crescere chi mi potrà sostituire lasciando però un bilancio in ordine. A Roma mi impegnerò perché anche in Italia l’agricoltura sia un settore strategico adeguatamente sostenuto.

I vigneti di Muller Thurgau in Val di Cembra (Foto Romano Magrone)

 

Lavis, dai debiti alla solidità di bilancio - Ultima modifica: 2023-10-31T16:19:25+01:00 da Lorenzo Tosi

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