La collina di San Siro sopra Pergolese, nella Valle dei Laghi (Trento), ha ospitato una scena inconsueta, fra i vigneti dell’azienda agricola di Marco e Stefano Pisoni.
Centinaia di persone provenienti da varie parti del mondo, dalla Cina, agli Stati Uniti, a quasi tutti i paesi europei hanno infatti risposto al progetto di cofinanziamento dell’impianto del nuovo vigneto, si sono recate nel campo salendo a piedi dalla Cantina Pisoni sulla collina dove hanno apposto su una vigna una targhetta di rame con impresso il proprio nome.
Il video con cui i Pisoni spiegano questo progetto collettivo
Prima operazione del genere in Italia
L’evento a conclusione dell’operazione di crowdfounding “Your vine, your wine” lanciata a novembre dello scorso anno sulla piattaforma Eppela. «Si tratta- afferma Marco Pisoni- di una delle prime operazioni del genere in Italia nel mondo del vino, così strutturato ad essersi concluso con successo. Ed il successo è stato tale che in occasione della cerimonia i cugini Pisoni hanno annunciato che questa proseguirà anche il prossimo anno. L’azienda Pisoni ha pensato di mettere a dimora un intero vigneto dedicato all’ultimo nato dell’azienda, il famoso Reboro. Il crowdfunding è una pratica di micro finanziamento dal basso per supportare progetti innovativi messi in campo da singoli o da imprese, particolarmente nel sociale».
La scoperta del Reboro
Diversi gli obiettivi che i cugini Marco e Stefano Pisoni si sono posti con questo progetto. Innanzi tutto uno strumento per realizzare un nuovo vigneto in media collina, quindi fidelizzare in modo qualificato una rete di contatti, e promuovere la conoscenza del Reboro, un vino nuovo, la prima vendemmia nel 2011, ma messo in commercio nel 2015. Un vino che nasce dalla secolare tradizione dell’appassimento delle uve Nosiola, che in questo caso viene condiviso dall’Associazione Vignaioli della Valle dei Laghi già impegnata sul fronte del Vino Santo. Nelle intenzioni dei Pisoni sarà speciale soprattutto perché è stato immaginato come un luogo magico, dove tutti gli amanti del Reboro possano sentirsi a casa avendo dato il proprio nome ad una vigna, precisa Stefano.
Comproprietari chiamati a vinificare
Successivamente tutti i “comproprietari” saranno aggiornati su ogni fase di coltivazione e vinificazione. Di qui il nome del progetto, la tua vigna il tuo vino. In questo modo i consumatori finali non saranno semplici clienti, ma parte integrante del progetto aziendale. L’obiettivo era quello di raggiungere gli 8000 euro. Ma ne sono stati raccolti 9.100 quindi il 113% del costo nell’arco di 40 giorni e le viti con targhetta sono quasi 600. Fra gli ospiti Casimiro Maule, il grande manager del vino che ha definito l’iniziativa dei Pisoni molto importante, perché va a coprire il lato più debole del nostro comparto vino, ossia il marketing.
Il vigneto “salvato”
Queste le caratteristiche tecniche del vigneto: collocato in un terreno in forte pendenza ad un’altitudine di 330 metri s.l.m. si inserisce in un vasto appezzamento realizzato dal papà di Marco ancora negli anni 80-90 del secolo scorso, e con il nuovo appezzamento raggiungerà la superficie di circa 4 ettari.
La coltivazione è fatta come tutta l’azienda Pisoni con metodo biodinamico. Su una superficie di 8.500 metri quadrati sono state piantate a maggio 4500 viti della varietà Rebo. L’uva, una volta vendemmiata ed appassita, verrà trasformata nel famoso REBORO. Un rosso che sta avendo un grande successo sul mercato a prezzi che per il Trentino sono molto alti, sopra i 30 euro a bottiglia .