Effetto Verdicchio, grazie anche ai 50 anni della Doc Castelli di Jesi, sull’export enologico marchigiano. Secondo Istat, che ha aggiornato i dati regionali sul commercio estero, i primi nove mesi di quest’anno si sono infatti chiusi con una crescita in valore del vigneto Marche nel mondo del 9%, quasi il triplo rispetto alla media nazionale (3,4%) con un controvalore di oltre 41 milioni di euro e una proiezione sui 12 mesi che supera i 56 milioni di euro. “La nostra azione promozionale, ma soprattutto il lavoro dei produttori in vigna e in cantina, cominciano a dare risultati più che soddisfacenti", ha detto il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), Alberto Mazzoni (nella foto). "Il dato è come al solito sottostimato perché parte delle merci prendono destinazioni estere da hub extraregionali, ma è significativo il salto di qualità nei trend di crescita in particolare nell’area di Ancona-Jesi. Detto questo – ha aggiunto Mazzoni – ritengo che i target commerciali siano ancora ben lontani se rapportati alla qualità di prodotto che esprimiamo e che ci viene riconosciuta ormai in tutto il mondo; sarà anche interessante capire come nei prossimi mesi ci giocheremo la partita del prezzo medio in un’annata ricca come quella attuale”.
Nell’incrocio con i dati relativi alle province su vini e bevande (dove queste ultime pesano per il 10% sui valori totali), è quello di Ancona – e quindi l’area jesina – il territorio più prolifico, con una crescita del 14% e una quota di mercato sull’intero export vinicolo regionale del 60%. Bene anche le altre province, fatta eccezione per Macerata (-4%), con l’area ascolana (seconda per vendite) a circa +4% e Pesaro-Urbino che sfiora un +8%. “Quest’anno – ha aggiunto il direttore Imt, che conta 472 aziende associate per 15 denominazioni di origine – abbiamo investito in promozione oltre 3,2 milioni di euro tra il Programma di sviluppo rurale e i fondi Ocm lavorando con oltre 200 aziende in particolare sui mercati di sbocco del Nord America (Usa e Canada) e su emergenti come Cina e Russia, ma peculiare attenzione è stata riservata anche a eventi internazionali – Vinitaly in primis – e alle azioni di incoming. Tra queste, l’evento Collisioni Jesi di Ian D’Agata e Imt per i 50 anni del Verdicchio dei Castelli di Jesi, con oltre 30 stakeholder ed esperti provenienti da tutto il mondo. Grazie anche alla forte sinergia con l’assessorato all’Agricoltura della Regione Marche, proprio ieri abbiamo rilasciato la domanda per il progetto promozionale Psr Marche 2014/2020, per un importo complessivo di oltre 1,4 milioni di euro solo per l’annata 2019; a questo si aggiunge il nuovo plafond previsto dai fondi comunitari dell’Ocm Promozione, su cui è stata ammessa una spesa complessiva di 2,2 milioni di euro”.
Il Verdicchio (dei Castelli di Jesi e di Matelica) è da 4 anni il bianco fermo più premiato d’Italia dall’incrocio delle guide di settore, la sua produzione supera i 20 milioni di bottiglie di cui circa la metà destinate all’estero in particolare negli Usa, che vale il 22% delle vendite oltreconfine, Nord Europa, Germania, Regno Unito e Cina. Il maxi-Consorzio Imt rappresenta l’89% dell’imbottigliato dell’intera area di riferimento delle 15 Doc, che conta una superficie vitata di oltre 8mila ettari tra le province di Ancona, Macerata, Pesaro-Urbino e Fermo.
I primi nove mesi del 2018 chiusi con una crescita in valore del vigneto Marche nel mondo del 9%, quasi il triplo rispetto alla media nazionale (3,4%)
Il Verdicchio traina la crescita dell’export marchigiano
Mazzoni: “La nostra azione promozionale, ma soprattutto il lavoro dei produttori in vigna e in cantina, cominciano a dare risultati più che soddisfacenti"