In un articolo pubblicato lo scorso 23 gennaio 2015 da The Telegraph, Victoria Moore delinea una differenza fondamentale esistente tra i consumatori di vino britannici e quelli francesi. Dopo aver esordito affermando che forse mai come quando ci sono in gioco il vino e il cibo la concorrenza tra Francia e Gran Bretagna è aspra, la giornalista spiega come il fatto di essere un Paese consumatore di vino ma “non ancora seriamente produttore” ponga la Gran Bretagna nella fortunata e unica condizione di disporre di una scelta pressoché illimitata in campo enologico. “Abbiamo accolto questa condizione con una curiosità di cui sono orgogliosa“, afferma Victoria. E così, sottolinea, il numero di coloro che bevono meno ma meglio – non quotidianamente, per motivi di budget, ma talvolta – è in crescita. “L’ultima volta in cui sono stata Bordeaux – racconta Victoria alla fine del suo articolo – sembrava un fatto appena accettabile chiedere un vino proveniente dall’altra sponda del fiume ma quasi una perfida offesa tentare di ordinare vino estero, dove per “estero” occorre intendere “proveniente da qualsiasi altra regione della Francia”. Noi britannici, al contrario, abbiamo sviluppato un grande desiderio di sperimentare e, grazie a ciò, stiamo diventando più esperti divertendoci di più“.
Sperimentare e divertirsi
Il rapporto giocoso del consumatore britannico col vino
Le osservazioni della giornalista Victoria Moore