Italia batte Bulgaria 1 a 0.
Un risultato di misura ma significativo ai fini del contrasto all'Italian Sounding, fenomeno che punta all'imitazione delle eccellenze enogastronomiche del Bel Paese.
La partita in questione è quella che vedeva coinvolto addirittura il marchio Bolgheri.
Dopo cinque anni di attesa, l'Euipo, l'ufficio marchi europeo, ha dato ragione al Consorzio per la tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc nel contenzioso contro una delle principali cantine bulgare, il Domaine Boyar, che nel 2017 aveva fatto domanda per registrare il marchio "Bolgaré" nella classe dei prodotti alcolici.
Esito non scontato, vittoria importante per il Paese
L'esito non era affatto scontato come potrebbe sembrare e come altre storie di altri prodotti italiani insegnano, tanto che l'opposizione presentata per bloccare la registrazione era stata in prima battuta respinta. L'Euipo ha accolto l'appello del Consorzio, riconoscendo la forte somiglianza dei due nomi e il rischio per il consumatore di associare erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro, ribadendo la massima tutela delle denominazioni contro ogni tipo di evocazione, come già emerso nel caso Champagne c. Champanillo.
"Essere riusciti a difendere la denominazione Bolgheri - sottolinea Albiera Antinori, presidente del consorzio - è un segnale positivo per il Paese, in questo momento che anche altre denominazioni italiane sono in difficoltà nella difesa del loro nome".
Attenzione ora alla battaglia del Prosecco contro il Prosek
L'esito di questa partita ora fa ben sperare, come ha tenuto a sottolineare il sottosegretario all'agricoltura Gian Marco Centinaio, anche su altri campi, a partire da quello che vede contrapposto il Prosecco al Prosek. Il tutto nella consapevolezza che l’Italian Sounding costituisce una delle cause della ridotta incidenza dell’export italiano sul fatturato, che una recente indagine attesta per l'Italia sotto il 20%, contro una media europea del 22% e contro il 26% di Francia e il 28% di Germania.
Il settore del vino, insieme a quello dei formaggi e dei salumi, è tra quelli più colpiti.