Vini e spumanti al rush finale di Natale e Capodanno

Nel mese di dicembre si prevedono tra i 75 e i 78 milioni di bottiglie di bollicine stappate, di cui 36-39 milioni nella sola notte di fine anno per un valore di 400 milioni di euro

Le previsioni dell'Ovse-CevesUni, osservatorio economico del vino italiano nato nel 1991, e i dati del sondaggio effettuato tra i propri associati da Vinarius, che riunisce oltre un centinaio di enoteche

Le festività natalizie e quelle di capodanno rappresentano un periodo topico per il mondo del vino, quello degli spumanti in particolare, settore nel quale l'Italia primeggia per produzioni.
Lo dice l'Ovse-CevesUni, osservatorio economico del vino italiano nato nel 1991, secondo le cui stime nel 2022, a fronte di 870 milioni di bottiglie prodotte per un valore di 3,3 miliardi di euro, sono attesi consumi (Docg, Doc, Igp e VS) di 855-865 milioni di bottiglie per un fatturato mondiale al consumo di 7,3 miliardi di euro.

Notte di Capodanno, quasi 40 milioni di bottiglie

Dicembre rappresenta il mese più favorevole. Si attendono, infatti, 75-78 milioni di bottiglie stappate. Per la sola notte di Capodanno si prevede un consumo di 36-39 milioni di bottiglie di bollicine per un giro d’affari al consumo di circa 400 milioni di euro.
Numeri che, sempre secondo Ovse-CevesUni, registrano una leggera crescita dei volumi e una forte crescita dei valori, complici i rincari generali che incidono maggiormente su etichette di primo prezzo.

Dopo la pandemia scendono GDO ed e-commerce

Rispetto agli anni delle restrizioni pandemiche, sono previste, con gli italiani che tornano a fare festa fuori casa, meno vendite di bottiglie da parte della GDO e dell'e-commerce. Recuperano invece i consumi di horeca e ristorazione commerciale, che hanno registrato crescite dal 4 al 9% a partire già dall’estate.
Privilegiate, secondo l'osservatorio, le bottiglie fra 6 e 9 euro di prima fascia e fra 15 e 20 euro di prezzo al consumo (35-45 euro il valore medio della scelta al ristorante).

Le tendenze viste dai banchi delle enoteche

Altro punto di osservazione, utile per individuare le tendenze, è quello del sondaggio effettuato tra i propri associati da Vinarius, che riunisce oltre un centinaio di enoteche, dal quale emerge come l’andamento delle vendite dell’estate 2022 sia stato piuttosto altalenante ed eterogeneo.
Secondo il 43% si è riscontrato un calo delle vendite tra il 20 e il 40% rispetto al 2021. Il 27%, invece, non ha avvertito sensibili differenze, mentre il 30% ha registrato un aumento delle vendite tra il 10 e il 30%.

La crisi economica peserà sugli acquisti

Anche rispetto alle previsioni delle vendite nella stagione invernale e durante il periodo natalizio, il quadro che emerge dal sondaggio Vinarius è di generale incertezza. Secondo il 50% non ci saranno significative variazioni. Il 32% invece crede ci saranno miglioramenti. Infine, il 18% teme che le vendite subiranno dei cali, anche a causa della crisi economica che influenzerà le scelte d’acquisto durante le festività.

Le feste fanno crescere non solo gli spumanti

Vinarius prova a tracciare anche altri orientamenti dei consumatori. Emerge così che, in occasione delle feste, si assiste ad una crescita del consumo dei vini rossi e tra quelli maggiormente richiesti si trovano, in ordine di segnalazioni, Barolo, Brunello, Primitivo e Amarone.
In  aumento anche la richiesta di spumanti (+30%). Al primo posto lo Champagne seguito da Franciacorta, Trento Doc e Alta Langa. Resta significativa anche la vendita di altri Metodo Classico di piccole cantine locali, presenti sugli scaffali degli enotecario.

I consumi di vini da dessert sono stabili da un triennio

Per quel che concerne l’andamento dei vini da dessert, sempre secondo Vinarius, nell’ultimo triennio non si sono registrate variazioni sensibili e si prevede anche per quest’anno un andamento costante.
Tra i vini da dessert maggiormente richiesti il Moscato d’Asti, il Passito di Pantelleria e lo Zibibbo.

Tra i bianchi svettano Chardonnay e Gewürztraminer

In crescita (10-20%), infine, la sezione dei vini bianchi fermi: lo sostiene il 51,5% degli intervistati da Vinarius. Tra i maggiormente richiesti lo Chardonnay o i vini con uvaggi a base Chardonnay e in seconda battuta il Gewürztraminer.
La somma dei volumi di vendita di questi due vini equivale al 35%. Il restante 65% si distribuisce tra le referenze più disparate di bianchi autoctoni e semi aromatici.

Vini e spumanti al rush finale di Natale e Capodanno - Ultima modifica: 2022-12-11T12:10:19+01:00 da Gilberto Santucci

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