Il vino italiano accelera la transizione ecologica con il 28% delle cantine che produce o utilizza energie rinnovabili.
Spesso arrivando a coprire il 100% dei fabbisogni energetici di cantina.
L’analisi sulle 25 cantine top
È uno dei dati più eclatanti tra quelli emersi dai risultati della ottava edizione della ricerca "Il gusto digitale del vino italiano 2021", condotta da Omnicom Pr Group Italia (società di consulenza strategica in comunicazione attiva con oltre 80 uffici in 30 Paesi), che ha analizzato la presenza e le attività online delle prime 25 aziende vinicole italiane per fatturato secondo l'indagine Mediobanca 2021.
Una visione orientata allo sviluppo virtuoso
«Il vino italiano - commenta Massimo Moriconi, general manager e ad di Omnicom PR Group Italia- accelera su transizione ecologica e digitalizzazione, diventando un esempio concreto anche per altre eccellenze del made in Italy».
«Inoltre, il fatto che molti dei progetti già realizzati siano stati concepiti e portati a termine prima del PNRR, testimonia la bontà della visione del management delle aziende e le potenzialità di ulteriore sviluppo virtuoso per il comparto».
E-commerce a go go
Dall'analisi risulta infatti un boom di e-commerce proprietario (+83%) e iniziative digitali 4.0 per il 44% delle aziende (11 su 25), incluse attivazioni di blockchain o iniziative di commercializzazione o marketing tramite assistenti vocali (come la creazione di applicazioni dedicate agli smart speaker Alexa di Amazon). Questo allungo così deciso ha però intensificato il digital divide tra alcune cantine.
Il canale social Instagram è quello che cresce maggiormente con +90% dei follower in aggregato sul 2020. Nel 2020 era del 51% rispetto al 2019.
Il report segnala inoltre che oggi sono 19 su 25 le aziende ad avere un account ufficiale contro le 16 del 2020.
Il social Facebook registra una crescita del 18% (era del'1,2% nel 2020 rispetto al 2019). YouTube è presidiato da 13 aziende (contro le 11 del 2020) mentre Twitter da 9, TikTok resta ancora poco presidiato (solo 3 aziende su 25).
Sostenibilità e tipicità, le leve della comunicazione
Tutte le aziende menzionano nei loro canali di comunicazione digitale, a vario titolo, i vitigni autoctoni, come già nel 2020 e nel 2019.
Cambia però il livello di approfondimento: alcune cantine non si limitano a citarli, ma dedicano spazio alla descrizione dei vitigni e alla scelta di utilizzo, altre dedicano particolare attenzione al tema con un’intera sezione del loro sito (e un racconto del programma di utilizzo e recupero).
Oltre all'italiano, sono inglese, tedesco e cinese le lingue più presenti sui siti delle aziende analizzate.
La capacità di attrarre investimenti
Rimane intensa la realizzazione di iniziative di sostenibilità legate al territorio dove 20 cantine su 25 citano progetti di tutela dei vitigni e della loro biodiversità, controllo e riduzione degli input chimici, utilizzo di risorse rinnovabili sia per la produzione di energia sia per l'irrigazione, collaborazione con enti locali, istituzioni nazionali e internazionali su certificazioni o progetti.
«In questo contesto - conclude Moriconi- la comunicazione degli ESG (*) . diventa estremamente utile per mettere in luce l’operato delle cantine anche nell’ottica di attrarre nuovi investitori o creare sinergie commerciali di valore».
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Il gusto digitale del vino italiano 2018
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(*) acronimo di Environmental, Social and Governance che si riferisce a tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento (Sustainable and Responsible Investing, SRI)