Ci sono anche prestigiose tenute vitivinicole fra gli oltre 400 i luoghi esclusivi tra castelli, rocche e ville che, domenica 22 maggio 2022, saranno aperte gratuitamente al pubblico per la dodicesima edizione della Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, un grande museo diffuso che include appunto anche immobili di pregio dell'architettura rurale, paesaggio agrario e produzioni enologiche.
Un’immersione nella storia e nelle tradizioni produttive che sono elementi identificativi della cultura del Belpaese nel mondo e che rappresentano un valore aggiunto per il movimento enoturistico e un perno dello sviluppo sostenibile a lungo termine. Non a caso l’iniziativa ha ricevuto anche il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo e di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo.
Dimore storiche e indotto sulla filiera enoturistica
Quella degli immobili storici è una rete unica, dalla sicura valenza sociale, culturale ed economico. Il 54% degli beni è ubicato in piccoli comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, addirittura sotto i 5.000 residenti. La giornata è quindi anche un’occasione per sensibilizzare sul ruolo che le dimore storiche ricoprono per il tessuto socio-economico e sull’indotto che sono in grado di generare su numerose filiere, inclusa quella vitivinicola appunto.
Da quella artigiana, in particolare del restauro, a quella del turismo, e quindi servizi di ristorazione, attività ricettive e visita degli immobili, dalla convegnistica alla realizzazione di eventi, dal settore agricolo al mondo enoturistico, con relative figure professionali. Numerose le iniziative promosse dai proprietari delle dimore per la Giornata: da mostre a concerti, ma anche visite a vigneti, cantine e degustazioni guidate.
Alcune delle proposte nella regione Piemonte
In ogni regione, tra le decine di proposte presenti, vi sono vere e proprie “chicche” per intenditori e appassionati di vigne e vini, bellezza e qualità. In Piemonte è il caso della Tenuta della Marchesa, a Novi Ligure in provincia di Alessandria, con l’antica cantina del XVII secolo e il museo del vino aperti per l'occasione, oppure il Podere ai Valloni, a Boca di Novara, con in programma una passeggiata nel vigneto e la visita alle cantine, o il Castello Sannazzaro a Giarole di Alessandria, anche qui con visita gratuita alla chiesa di San Giacomo, al parco, le cantine, la scuderia, i sotterranei e il cortile interno.
Nelle cantine di Tenute e Castelli di Lazio e Toscana
Nel Lazio si segnala la Tenuta di Pietra Porzia, a Frascati, la cui proposta comprende la visita ai vigneti e alla cantina, con la spiegazione del processo di vinificazione nella grotta scavata nel tufo di 2000 anni fa (forse la cisterna terminale dell'acquedotto Claudio) in mezzo a oggetti legati al mondo del vino.
in Toscana c'è il Castello di Montozzi, in Valdarno, con le sue antiche cantine, Villa di Frassineto, con la Barricaia sottostante la vecchia chiesetta di San Biagio. In Friuli Venezia Giulia, invece, spazio all'assaggio guidato dei vini dell'azienda Conte d'Attimis Maniago, in provincia di Pordenone, nei cortili e nei saloni d'onore dell'omonimo Palazzo.
Castello di Montegiove, storia ed enologia
In Umbria tappa speciale al Castello di Montegiove, nel comune di Montegabbione, struttura fortificata al confine tra le antiche città-stato di Orvieto e Perugia, una delle tenute agrarie più antiche regione con la proprietà che si estende per quasi 1200 ettari. Qui sarà possibile effettuare la visita guidata gratuita della cantina medievale, con nel pomeriggio una conferenza sul tema "Agricoltura e Bellezza: il ruolo delle dimore storiche nella valorizzazione del paesaggio rurale e nella promozione delle eccellenze enologiche" a cura dell'architetto Raffaele Davanzo, presidente dell'Istituto Storico Artistico Orvietano, e del professor Luca Montecchi, il quale ripercorrerà gli ultimi cento anni dell'azienda di Montegiove, con riferimenti ad altre due aziende vinicole che sono presenti nella zona ed hanno la propria sede all'interno di dimore storiche, ovvero gli Antinori al Castello della Sala e i Faina a Collelungo di San Venanzo.
Il recupero del patrimonio di vitigni autoctoni
I vigneti della Tenuta del Castello di Montegiove sono composti dalle varietà di Sangiovese con i classici cloni di Brunello e Prugnolo gentile nonché cloni di recentissima selezione della zona del Chianti classico. Le ulteriori varietà sono Sagrantino, Merlot e Carbernet Sauvignon. Presenti anche pochi ettari di vigneti che risalgono agli inizi degli anni Settanta composti di Montepulciano, Barbera e Sangiovese. Attualmente è in corso un progetto di valorizzazione del patrimonio viticolo autoctono: nella primavera del 2013 ha avuto inizio l’impianto di nuovi vigneti, attraverso il recupero delle varietà storiche di vite della zona, per la conservazione delle risorse genetiche e per la produzione di uva.
Tappe in tutte e venti le regioni italiane: la mappatura
La Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane tocca tutte le venti regioni d'Italia, con la possibilità di consultare online il tipo di offerta, la gratuità o meno della visita e le eventuali modalità di prenotazione, ancor più necessarie nel caso siano previste anche degustazioni. Al di là della contingenza di domenica 22 maggio, si tratta di una mappatura preziosa per scoprire realtà importanti del passato e del presente dell'enoturismo italiano.