
Il Piemonte è terra di grandi vini, di colline scolpite dal lavoro dell’uomo e custodite dalla natura. Ma anche questa eccellenza oggi è messa alla prova. La viticoltura piemontese si trova ad affrontare una sfida epocale: i cambiamenti climatici stanno alterando profondamente gli equilibri produttivi, ambientali ed economici.
Temperature in costante aumento, siccità prolungate, gelate tardive e eventi meteorologici estremi mettono sotto pressione i vitigni, i territori e le comunità agricole. In questo scenario, la sostenibilità non è più una scelta, ma una necessità.
È da questa consapevolezza che nasce il Comitato Tecnico Vitivinicolo Piemontese, istituito all’interno della Fondazione Agrion. Il Comitato riunisce le principali competenze dell’Università di Torino e del Politecnico, i Consorzi di tutela del vino piemontesi, Vignaioli Piemontesi e le principali organizzazioni agricole. Un passo concreto verso una governance dell’innovazione condivisa, capace di rispondere alle sfide della crisi climatica, della transizione ecologica e delle nuove esigenze del mercato.
Oggi serve un nuovo paradigma produttivo, in grado di coniugare tradizione e innovazione, qualità e resilienza, territorio e tecnologia. Il Piemonte, con il suo patrimonio di conoscenze, ricerca e sperimentazione, può – e deve – guidare questa trasformazione.
La chiave è la ricerca applicata, che lavora fianco a fianco con i viticoltori per individuare soluzioni concrete: varietà più resistenti, pratiche agronomiche rigenerative, tecniche di gestione del suolo e della chioma in grado di migliorare l’efficienza idrica e la qualità delle uve.
Accanto a questo, è tempo di introdurre con decisione la digitalizzazione in vigneto: sensoristica, droni, agricoltura di precisione e sistemi previsionali permettono oggi di gestire meglio le risorse, ridurre l’uso di input chimici, prevenire le malattie e fronteggiare gli stress climatici in modo più efficace.
Investire in queste innovazioni significa costruire una viticoltura più resiliente, più equa, più attenta all’ambiente. Una viticoltura che non si limita a sopravvivere al cambiamento, ma che lo guida, trasformandolo in un’opportunità di rigenerazione.
È un percorso ambizioso, che non vogliamo affrontare da soli. Al contrario, auspichiamo di condividerlo con le altre regioni dell’arco alpino, anch’esse alle prese con sfide simili e che, insieme, rappresentano oltre il 50% della produzione vitivinicola italiana.
Il Piemonte ha tutte le carte in regola: competenze scientifiche, filiere di eccellenza, imprenditori coraggiosi e territori straordinari. La vera sfida è creare sinergie tra istituzioni, enti di ricerca, consorzi e imprese, per costruire insieme un futuro della viticoltura non solo possibile, ma anche desiderabile.
Perché un grande vino nasce dalla terra, ma anche dalla visione di chi la coltiva.
Editoriale di VVQ 4/2025
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Il prossimo 28 maggio 2025, presso Tenuta Cannona di Fondazione Agrion a Carpeneto (AL), avrà luogo l'evento in campo VignaLAB.