Sempre più produttori italiani scelgono le chiusure Nomacorc per i mercati

Export vino: il tappo fa la differenza

Affidabilità e prestazioni omogenee per conservare i vini
Sempre più produttori italiani scelgono le chiusure Nomacorc per i mercati esteri puntando su affidabilità e prestazioni omogenee per conservare i loro vini. In un anno in cui le esportazioni di vino italiano mostrano una crescita rallentata, aumentano i produttori che scelgono la qualità delle chiusure Nomacorc, in particolare per conquistare i mercati esteri. Affidabilità, prestazioni omogenee, gestione ottimale dell’ossigeno e della conservazione del vino sono le motivazioni che spingono le aziende a scegliere la gamma Select series per la chiusura dei loro prodotti.
Noi forse siamo stati i primissimi a utilizzare Nomacorc nella nostra regione - dichiara Valentino Sciotti, titolare dell’azienda Farnese in Abruzzo -. Lo abbiamo sposato da subito, perché è un tipo di tappo che riesce a unire una qualità tecnica, che per noi è fondamentale, di conservazione vino a una qualità estetica, che è importante anche per i consumatori".
Soprattutto negli Stati Uniti - afferma Martin Kronenberg, Amministratore Delegato di Brancaia in Toscana -, se un consumatore apre un vino che sa di tappo non dice: ‘Il tappo è un prodotto naturale. Apriamo una seconda bottiglia’. Questo consumatore non toccherà mai più una bottiglia di Brancaia, pensando che sia il vino ad essere cattivo. Per essere sicuri che il nostro prodottonon abbia alcun problema con il tappo, per noi la soluzione di Nomacorc è ottima, anche considerato il rapporto prezzo-qualità”.
C’è molta attenzione da parte dei nostri clienti esteri al tipo di chiusura - dice Nadia Ancarani, Export manager Cantine Sgarzi -. Noi abbiamo scelto di  utilizzare il tappo Nomacorc soprattutto per i prodotti più sensibili alle problematiche, tipo i vini bianchi, i vini di pronta beva. Il 60 per cento del nostro fatturato è realizzato in Germania e proprio in questo Paese abbiamo clienti che ci richiedono esplicitamente l’uso di tappi Nomacorc”.
La scelta di usare le chiusure della Nomacorc sui nostri prodotti – dice Nicola Di Biasi, Enologo dell’azienda San Polo di Allegrini – è stata dettata dalla voglia di conoscere e di avere delle certezze tecniche su quello che accade in bottiglia dopo la chiusura. Dopo diversi anni di sperimentazione abbiamo deciso di adottare la chiusura Select Bio sul nostro  Rubio IGT Rosso Toscana. Grazie a questa chiusura siamo riusciti a venire incontro ai nostri clienti sempre più esigenti, in termini di sostenibilità ambientale e anche a ricevere nel 2014 la certificazione Casa Clima Wine grazie a questo tappo con l’impronta di carbonio zero. Grazie a Nomacorc riusciamo a garantire ai nostri consumatori tutti i profumi e i sapori che abbiamo voluto nei nostri vini”.
"Siamo orgogliosi di poter sostenere i produttori italiani nelle esportazioni – ha dichiarato Filippo Peroni, direttore commerciale Italia e Sud Europa di Nomacorc – attraverso le nostre chiusure diamo affidabilità, prestazioni omogenee e conserviamo la qualità del vino in tutte le sue caratteristiche. Puntiamo molto sulla ricerca e sulla sostenibilità e il mercato sta rispondendo davvero positivamente all'innovazione che abbiamo introdotto con il nostro Select Bio, il primo tappo a zero impatto di carbonio al mondo. Proprio per questo sappiamo che le nostre chiusure possono essere una marcia in più sul mercato internazionale, dove l'attenzione per la shelf life del vino e per l'assenza dei difetti legati al tappo è altissima. Va detto poi che le nostre chiusure rispettano tutti gli standard normativi sulla sicurezza alimentare, essendo sottoposti ad una serie di controlli più alta rispetto ad esempio ai tappi naturali e assimilati".

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Export vino: il tappo fa la differenza - Ultima modifica: 2014-12-18T10:28:53+01:00 da Redazione

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