«Le Doc, i territori vitivinicoli e la riscoperta delle varietà autoctone devono dire grazie alla cooperazione che, in tempi non sospetti, ha capito quanto fosse importante stabilire nuove regole per la rinascita del vino italiano».
Lo ha detto Attilio Scienza, presidente del Comitato Nazionale Vini del Mipaaf, intervenendo alla tavola rotonda su: “La cooperazione vitivinicola tra tradizione e organizzazione manageriale”, organizzata dalla Cantina Produttori di Ramuscello di Sesto al Reghena (Pordenone) in occasione del raggiungimento del traguardo delle 60 vendemmia, moderata dal giornalista Fabio Piccoli. «Ora, le cantine cooperative sono chiamate a un nuovo salto di qualità – ha proseguito Scienza – per affrontare i cambiamenti in corso e diffondere le nuove conoscenze».
«La cooperazione vitivinicola, attraverso la quale passa il 58% del vino della Penisola – gli ha fatto eco Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, intervenuto da remoto -, assieme ai produttori e agli enologi, ha giocato un ruolo determinante per il rinnovamento del comparto e delle sue numerose diversità. In questo contesto, la Cantina Produttori di Ramuscello ha saputo trovare un suo spazio d'avanguardia in molti campi, compreso quello della sostenibilità praticata e non solo parlata».
Cooperatori e non solo
I cooperatori presenti: Luca Rigotti, coordinatore del Settore vitivinicolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari; Corrado Casoli, presidente del Giv e il presidente della Cantina Produttori di Ramuscello, Gianluca Trevisan, hanno posto l'accento sull'importanza del muoversi in coordinamento, facendo rete, per non disperdere la capacità di agire del movimento cooperativo che, ancora, deve prendere completa consapevolezza della sua forza e responsabilità nel governo del settore.
Al partecipato appuntamento (oltre 300 persone), hanno anche preso parte anche l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier; Albino Armani, presidente del Consorzio Doc “Delle Venezie” e Stefano Zanette, presidente del Consorzio Doc “Prosecco”, a sottolineare l'importanza che il comparto vitivinicolo ha assunto nell'intero Nordest d'Italia nel quale Ramuscello è inserita a pieno titolo.
Al direttore della Cantina, l'enologo Rodolfo Rizzi, è stato assegnato il compito di illustrare le bottiglie celebrative della 60ma vendemmia che sono state dedicate al Pinot grigio e al Refosco dal peduncolo rosso mentre, la vicepresidente, Laura Bertolin ha ripercorso la storia della cooperativa.
La Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito
Nel 2022 il bilancio della Cantina supererà i 13milioni di euro di fatturato (3,5 milioni in più rispetto all’anno precedente) e i 100mila quintali di uve raccolte dai 750 ettari dei 158 vignaioli soci che fanno riferimento alla cooperativa da ben 21 Comuni di tre diverse province: Pordenone, Udine e Treviso. Con in progetto il miglioramento qualitativo dei vini prodotti, nel 2020 ha preso avvio l’esperienza dell’SQNPI, coinvolgendo 466 ettari vitati di 34 soci. Nel 2022, i soci interessati sono raddoppiati (66) e gli ettari coinvolti sono saliti a 630.
Nel 2021, per la prima volta in Fvg, grazie al protocollo di Ceviq (Certificazione vini e prodotti italiani di qualità), sono stati certificati 5.400 ettolitri di vino vegano. Una notizia che ha sollevato molto interesse in regione e a livello nazionale. È di pochi giorni fa, infine, l’annuncio della certificazione biologica per la Cantina.
«La qualità e la sostenibilità non sono solo delle parole ma, per noi, significano agire concretamente - commenta il presidente Gianluca Trevisan -. Siamo vicini anche al raggiungimento della certificazione ISO 9001 e Ambientale e a quella Zero Residui, convinti che possano pure rappresentare degli interessanti tratti distintivi per la valorizzazione del vino “Made in Friuli VG”».
I NUMERI DELLA COOPERATIVA
- Denominazione: CANTINA PRODUTTORI DI RAMUSCELLO E SAN VITO
- Anno di fondazione: 1959
- Anno della prima vendemmia: 1962
- Presidente: GIANLUCA TREVISAN
- Direttore: RODOLFO RIZZI
- Soci: 158
- Ettari vitati: 750
- Quintali di uva raccolti: oltre 100.000
- Comuni di provenienza delle uve: 21
- Fatturato: 13.500.000 euro
- Dipendenti: 7
- Stagionali per vendemmia: 12
- Soci aderenti al progetto SQNPI: 66
- Ettari vitati certificati SQNPI: 630
- Certificazioni: SQNPI (dal 2020); vino vegano – CEVIQ (dal 2021); cantina biologica (dal
- 2022).