Non poteva esserci viatico migliore alla terza edizione del Trentodoc Festival 2024, che le 73 medaglie ottenute dal Trentodoc al campionato del mondo delle bollicine. Ma anche il numero dei visitatori da una prima stima è aumentato del 50%, dagli 8000 del 2023 ai circa 11 mila di quest’anno. Persone che hanno affollato fino all’esaurimento dei posti i circa 140 eventi che hanno coinvolto le Cantine del territorio e i palazzi storici della città, con un pubblico in larga parte proveniente da fuori regione. Grande la soddisfazione dell’assessore all’Agricoltura e promozione Giulia Zanotelli, che ha affermato: “Siamo in presenza di una scommessa vinta”.
Il Trentodoc al centro
Un prodotto di eccellenza, unico e inimitabile ha affermato con dovizia di dati il sommelier Roberto Anesi. Molto soddisfatto anche il presidente dell’Istituto Trentodoc, Stefano Fambri, che ha affermato: “I risultati di questa edizione del Festival ci hanno positivamente sorpresi: agli oltre 100 eventi in cantina hanno partecipato circa 5000 persone interessate a visitare i luoghi di produzione e i vigneti, ma anche a conoscere i produttori che stanno dietro questo prodotto e approfondire con loro la storia delle bollicine di montagna. Il Trentodoc Festival 2024 ha rappresentato una tappa molto importante per far conoscere e posizionare sempre più in alto il nostro marchio collettivo, ma è stato anche l’occasione per coinvolgere esponenti di associazioni di settore particolarmente rilevanti, come i migliori Sommelier d’Italia nostri ambasciatori, oltre ai Master of Wine di cui siamo supporter. Ma il Festival è stata anche l’occasione per festeggiare il grande risultato ottenuto allo Champagne e Sparkling Wine Championship di cui andiamo fieri”.
Una macchina organizzativa ben rodata
Grande soddisfazione anche per il Ceo di Trentino Marketing, Maurizio Rossini, che ha dichiarato: “Ogni anno ci impegniamo a migliorare, e quest’anno posso dire con orgoglio, che abbiamo confermato le aspettative, consolidando il buon risultato delle due edizioni precedenti. Abbiamo avuto ospiti di altissimo livello, ma soprattutto un pubblico molto numeroso, attento e coinvolto, che ha fatto registrare un sostanziale sold-out in moltissimi appuntamenti previsti dal programma, tanto in città quanto nelle esperienze in Cantina. Per questo mi sento di dover ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa edizione, una macchina organizzativa ben rodata che ha lavorato con passione e professionalità. Con questo bagaglio meraviglioso, vogliamo guardare al futuro assieme all’Istituto e ai produttori, per elevare il Trentodoc in termini di notorietà e percezione, sia sui mercati nazionali che su quelli internazionali”. “Un’edizione mai così ricca e partecipata”, ha affermato fra l’altro il direttore artistico del Festival, Luciano Ferraro, vice direttore del Corriere della Sera, partner nell’organizzazione dell’evento.
Il mercato
I temi legati alla produzione di spumante sono stati affrontati a 360 gradi, sia sul piano tecnico che su quello organizzativo come su quello commerciale. Da una parte sono emersi le grandi potenzialità per questo prodotto, che oggi proviene da 700 ettari coltivati dalle 67 case spumantistiche, sia nelle vendite in Italia che all’estero, dall’altra è emerso come grazie alla ricerca e alla sperimentazione della FEM oggi siamo in grado di produrre con modestissimo uso di fitofarmaci, e quindi in modo sempre più sostenibile. E la produzione? Può ancora crescere anche se già oggi vede un fatturato di 185 milioni, con un aumento del 5% nell’ultimo anno, pur con una lieve riduzione del numero delle bottiglie. All’interno del Festival, presentato da Denis Pantini, anche lo studio di Nomisma Wine che evidenzia come aumentano i consumatori occasionali, mentre assistiamo a un calo del consumo di vini rossi e a una netta ripresa nel consumo degli spumanti e delle alternative analcoliche.
