(dal nostro inviato a Predaia -Tn)
Potrà ospitare fino a 10 milioni di bottiglie dell’ottimo Trento DOC pluripremiato all’edizione 2021 di The Champagne & Sparkling Wine World, la grande cantina ipogea ricavata nelle viscere della terra dove il Gruppo Miniera S. Romedio sta scavando la roccia per l’estrazione della Dolomia che serve per la produzione dei prodotti Tassullo.
Sette nuove gallerie
Nella miniera di Rio Maggiore, in Valle di Non, è prevista la realizzazione di tre nuove gallerie estrattive al livello di circa 560 metri sotto terra, e quattro a 584 metri di profondità. La capacità di stoccaggio dei due nuovi magazzini di affinamento degli spumanti, ma può essere riservata parte anche ai vini fermi, sarà come detto di 10 milioni di bottiglie. Lo prevede il progetto elaborato dalla società e approvato dalla Giunta Provinciale. Ora il progetto si trova all’Agenzia Provinciale per l’Ambiente per la valutazione che porterà alle previste autorizzazioni ambientali.
Condizioni ottimali di conservazione
La possibilità di conservazione del Trento DOC nelle celle ipogee era stata attentamente valutata dai tecnici del settore vitivinicolo trentino e le conclusioni sono state positive tant’è che la primavera scora si è iniziato a stoccare il primo Trento DOC in galleria. Così i due prodotti bandiera del Trentino: il Trento DOC e le mele Melinda si troveranno ad essere conservate sotto la stessa montagna l’una affianco all’altra con un grande beneficio anche dal punto di vista dell’immagine.
Risparmio energetico
Com’è noto per le mele Melinda, unico caso in Europa, vengono conservate già da diversi anni nelle celle ipogee permettendo così di risparmiare suolo sul quale costruire le celle, ma anche un notevole risparmio energetico. Attualmente le mele Melinda occupano 190 mila metri cubi e la quantità depositata è di 300 mila quintali che diventeranno 400 mila il prossimo anno. Per quanto riguarda il Trento DOC in una prima fase potranno essere utilizzati gli spazi già esistenti. La prima cantina cooperativa ad avvalersi di questi spazi è stata Cavit, che si trovava nell’urgente bisogno di nuovi spazi per lo stoccaggio del suo Trento DOC di punta: l’Altemasi.
Zanoni: «Evoluzione sotto attento controllo»
«Cercavamo degli spazi – afferma Enrico Zanoni direttore generale di Cavit oltre che presidente dell’Istituto Trento DOC – caratterizzati da condizioni idonee per lo stoccaggio del nostro Trento DOC e con le Miniere S. Romedio abbiamo affrontato questa sfida molto interessante».
«Così già dalla primavera scorsa sono circa un milione e 500 mila le bottiglie di Altemasi che si affinano nella miniera del Rio Maggiore».
«Per noi – riconosce il direttore- è una novità, pertanto monitoriamo costantemente le caratteristiche ambientali: umidità e temperatura al fine di avere uno stoccaggio perfetto. E teniamo tutto sotto osservazione per controllarne l’evoluzione».
Così Cavit ha occupato il posto già pronto nelle gallerie libere che sono state convertite in cantine ipogee, mentre in seguito, dopo l’asportazione della Dolomia sarà possibile utilizzare anche i nuovi spazi che saranno creati dove si potranno stoccare complessivamente fino a 10 milioni di bottiglie di Trento DOC, ma non solo anche di vini fermi.
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