
Nuova città e nuova sede per l’edizione 2025 di Enoforum, svoltasi dal 21 al 23 maggio, ma stesso grande interesse da parte del pubblico, composto da enologi, agronomi, tecnici aziendali, produttori, studenti e ricercatori.
1300 le presenze registrate all’interno degli spazi del Centro Congressi di Veronafiere.
Il programma si è strutturato su 3 giornate dense di relazioni di ricercatori italiani e internazionali, con l’ausilio dei responsabili RCD delle maggiori aziende partner del settore. Nomi come Liz Waters di Wine Australia, Gonzaga Santesteban dell’Università pubblica di Navarra, Raul Morais dos Santos dell’Università di Trás-os-Montes e Alto Douro, Antonio Morata dell’Università di Madrid, Maria Nikolantonaki dell’Università di Borgogna, Stefano Poni dell’Università Cattolica di Piacenza e Maurizio Ugliano dell’Università di Verona si sono alternati sul palco, riconfermando ancora una volta l’alto livello di professionalità e discussioni nelle aule di Enoforum.
Una sala dedicata alle degustazioni ha visto invece susseguirsi 14 sessioni con vini sperimentali, nati dallo studio dei reparti ricerca e sviluppo aziendali, spesso affiancati dalle Università e dagli istituti di enologia italiani.
La giornata del 23 maggio è stata dedicata agli spumanti e alle tecniche di produzione più innovative riguardanti le bollicine, con un’ampia panoramica anche in sala degustazione.
Ǫuest’anno anche due novità importanti nell’ambito della manifestazione: il convegno scientifico internazionale GreenWINE, organizzato con l’Università di Verona nei due giorni precedenti Enoforum, e l’evento “I vini della conoscenza”, una degustazione dedicata a giornalisti e comunicatori, con focus sulla tecnologia come veicolo di sostenibilità e salubrità dei vini.
Enoforum si è confermato luogo d’incontro di riferimento per il mondo viticolo ed enologico, con occasioni di networking altrimenti impossibili.
«Enoforum compie quest’anno 25 anni – ricorda Gianni Trioli, CEO di VINIDEA, la società che organizza la manifestazione– che hanno visto un continuo crescendo nel numero di partecipanti e nella quantità e qualità dei contenuti. La ragione del successo di Enoforum, in Italia e all’estero, sta nel sapere far incontrare, conoscere reciprocamente e cooperare le tre categorie di soggetti che insieme creano l’innovazione: i ricercatori, che studiano e comprendono i fenomeni naturali; le aziende fornitrici, che realizzano nuovi mezzi tecnici per migliorare la qualità e la sostenibilità del vino; i tecnici pionieri, che validano la nuova tecnica in varie situazioni produttive, rendendola fruibile da tutto il settore vitivinicolo».
Ecco i numeri di Enoforum:
- 155 relazioni sulle più recenti innovazioni per il vigneto e per la cantina, presentate da:
- 101 relatori indipendenti, da Università o Centri di Ricerca pubblici
- 36 relatori stranieri, da 10 paesi vitivinicoli del mondo
- 10 progetti di ricerca: regionali, nazionali ed europei
- 36 poster su nuove tecnologie e conoscenze
- 50 aziende che presentano le innovazioni risultanti dalla loro attività di Ricerca C Sviluppo
- 14 sessioni di degustazione, per comprendere gli effetti sensoriali delle innovazioni
- 40 espositori, tra stand e desk, per approfondire le informazioni con gli esperti delle aziende
Enoforum 2025 è stato patrocinato dall’OIV - L'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dalla Regione Veneto, dalla Provincia e dal Comune di Verona.
La parte scientifica è stata realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologia dell’Università di Verona, leader dello Spoke7 del consorzio iNEST, parte del programma New Generation EU.
La manifestazione ha visto la collaborazione di Unione Italiana Vini-Simei, di Assoenologi, che conferirà un Premio per la migliore ricerca italiana (che verrà consegnato durante il 78° Congresso nazionale ad Agrigento), di ONAV – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino, dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali e il Collegio nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.