Dal prossimo primo agosto 2019 stop ai nuovi impianti di vigneti della denominazione d’origine Valpolicella.
Riequilibrio cercasi
La Regione Veneto ha, infatti pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale (Bur) la richiesta del Consorzio di tutela vini Valpolicella per il blocco totale degli impianti per i vigneti della denominazione per i prossimi 3 anni. La richiesta, nata con l'obiettivo di riequilibrare il mercato attraverso una gestione controllata della superficie vitata e della relativa capacità produttiva, è stata definita dal Cda del Consorzio.
La crescita esponenziale della produzione e l’incremento corrispondente del potenziale viticolo, hanno messo in crisi la famosa denominazione per cui è stato deciso di controllare i nuovi incrementi produttivi in una politica di autoregolamentazione e riduzione della produzione.
La battaglia del presidente
«Il successo dei vini della Valpolicella - ha detto il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella Andrea Sartori - è piuttosto recente e anche per questo ha bisogno di essere gestito al meglio. Negli ultimi 10 anni il territorio ha visto crescere la propria superficie vitata di circa il 30%, con un incremento produttivo che sfiora il 40%, con un +50% di uve messe a riposo per Amarone e Recioto».
Per Sartori «servivano scelte coraggiose e coscienziose per garantire la corretta rimuneratività della filiera e la tenuta del prezzo medio: per questo in sede di assemblea dei soci abbiamo di recente approvato misure straordinarie di riduzione sia delle rese che della cernita delle uve destinate all'appassimento e richiesto il blocco degli impianti».
Il regime di autoregolamentazione
La misura, prevista in vigore dall'1 agosto 2019, contempla un periodo transitorio di 6/12 mesi per la messa a punto dei sistemi di controllo da parte delle strutture preposte. Il blocco riguarderà tutto il potenziale viticolo della denominazione Valpolicella; accanto alle varietà principali (Corvina, Corvinone, Rondinella) saranno infatti comprese anche tutte le varietà complementari ammesse nei disciplinari di produzione.
Sono 2.300 i viticoltori della Valpolicella coinvolti nell’erga omnes gestita dal Consorzio; quasi 8.200 gli ettari di vigneto e una produzione complessiva della Denominazione di oltre 60 milioni di bottiglie. La produzione di Amarone è di circa 17 milioni bottiglie per un giro d’affari di 334 milioni di euro, dato che sale a 600 milioni di euro se si considera l’intera denominazione.
Prima Dop rossa del Veneto e tra le principali in Italia, la Valpolicella è un esempio di economia agricola, con un valore fondiario che in certe zone supera i 500 mila euro a ettaro e un forte impatto anche sul piano datoriale, con una spesa media aziendale per le retribuzioni dei propri addetti di circa 100mila euro per azienda.