Oltre 8000 le etichette di vino iscritte al concorso, più di 300 i giurati, provenienti da 49 nazioni diverse

Si conclude il Concours Mondial de Bruxelles 2015

Appuntamento in Bulgaria per l’edizione 2016

In una tre giorni di degustazione dai ritmi serrati, 55 commissioni da 5 o 6 membri ciascuna hanno degustato oltre 8000 campioni di vino provenienti da 45 nazioni diverse. Una maratona ormai giunta alla 22esima edizione, che lascia l’Italia per spostarsi nel cuore della Bulgaria, a Plovdiv, per l’edizione del prossimo Maggio 2016. I giurati, divisi tra giornalisti, sommelier, enologi e buyer, sono stati immersi nel mondo e nella cultura vinicola italiana e, in particular modo, veneta. Il programma dell’evento, infatti, ha loro permesso di conoscere bene il territorio e i suoi vini attraverso visite in cantina, degustazioni e seminari tecnici sulle varietà autoctone. Proprio quest’ultima è stata una delle novità più apprezzate: in molti infatti hanno aderito ai 6 laboratori organizzati per illustrare alcuni tra i più importanti vitigni italiani, Nebbiolo, Sangiovese, Montepulciano d’Abbruzzo, Primitivo, Nero d’Avola, Vermentino. Un’ulteriore occasione per diffondere la cultura del vino italiano oltre confine. La ventiduesima edizione del famoso Concorso ha raccolto anche numeri da record. Oltre 8000 campioni – un migliaio in più rispetto alla precedente edizione italiana, in scena a Palermo nel 2010, più di 300 giurati e ben 160 persone che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione sul territorio. Una macchina organizzativa eccezionale ha mosso questo prestigioso e storico concorso, frutto in questa edizione di una partnership tra l’organizzazione belga diretta da Thomas Costenoble e il Comune di Jesolo. I campioni sono arrivati soprattutto dai tre maggiori paesi produttori ovvero Francia, Spagna e Italia. In Italia la regione che ha sottomesso più campioni a giudizio è il Veneto, seguito dalla Sicilia e dalla Puglia. Una kermesse unica che assegnerà 3 riconoscimenti alla qualità dei vini degustati: Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro, Medaglia d’Argento. E a proposito di risultati e vini premiati, quest’anno le medaglie verranno acomunicate in tempi record: già il 15 Maggio nel padiglione belga dell’Expo. Sebbene la conoscenza del premio in Italia sia principalmente di dominio degli addetti ai lavori, il riconoscimento dell’importanza di esso inizia a farsi strada e dimostrazione ne è, probabilmente, anche la massiccia partecipazione delle cantine italiane negli ultimi anni. In un decennio il numero dei campioni è praticamente raddoppiato. Le medaglie del CMB sono garanzia di qualità per il consumatore. Lo guidano nell’acquisto e lo aiutano a discernere la qualità nelle sue sfumature, all’interno di un’offerta molto variegata. La serietà del regolamento, la metodologia di giudizio e la professionalità con cui vengono affrontate le varie sessioni di degustazione e analisi sensoriale sono rinomate. L’organizzazione del concorso ha infatti, nelle sue diverse edizioni, messo a punto un sistema di controllo esteso a tutte le fasi della manifestazione: nelle degustazioni proprio per garantire un giudizio equo vengono effettuati controlli incrociati per verificare che il degustatore sia in grado di riprodurre lo stesso giudizio sullo stesso campione. Oltre a ciò, il Concours Mondial de Bruxelles è l’unico concorso internazionale ad avere attuato un valido e costante controllo posticipato dei campioni premiati al fine di garantire la legittimità dei risultati. Infatti, una selezione dei vini medagliati verrà sottoposta ad un’analisi chimica, fisica e sensoriale in modo da comparare il campione presentato con il prodotto immesso sul mercato.  Il Concours Mondial de Bruxelles ha anche messo a punto un sistema per definire con precisione la coerenza e la ripetibilità del giudizio dei propri degustatori: uno strumento di valutazione, sviluppato in collaborazione con l’Istituto di Statistica dell’Università Cattolica di Louvain, che opera con simulazioni matematiche che vengono effettuate sulle schede di degustazione di decine di migliaia di vini. Questi studi ogni anno contribuiscono a confermare e garantire la validità del sistema adoperato e l‘affidabilità dei premi attribuiti. Uno dei capisaldi del Concorso risiede proprio nelle competenze e nella professionalità espresse dalla giuria: più di 300 degustatori, provenienti da 49 paesi, divisi tra giornalisti (50%), tecnici (enology e sommelier) (25%), buyer (15%). Tra i giurati, quest’anno, erano presenti alcuni Master of Wine (ad esempio Cees Van Caasteren e Jo Aherne), André Dominé (autore di un manuale ormai considerate un classico di settore: “Wein”), Ezio Rivella (considerato uno dei padri dell’enologia italiana), Bern Burtschy (giornalista a Le Figaro), Daniele Cernilli (che è passato dal dirigere la guida del Gambero Rosso alla “sua” guida), David Cobbold (giornalista e scrittore), Adam Lechmere (giornalista). Presenti anche molti rappresentanti dagli altri continenti: ad esempio, Subhash Arora giornalista indiano, Rebbeca Leung giornalista di Hong Kong, Jaques Orhon dal Canada, Wonkuk Seol buyer dalla Corea. Thomas Costenoble, Direttore del Concours Mondial de Bruxelles, così spiega l’eccezionalità di questa edizione italiana: “Dopo l’emozione intensa del ritorno a Bruxelles per celebrare la ricorrenza del ventennale, siamo stati felici di tornare in Italia e di farlo in grande stile: dopo la Sicilia, ci ha accolti una regione dal grandissimo valore vitivinicolo, il Veneto. Il successo di questa edizione è dovuto principalmente alla perfetta cooperazione tra Bruxelles e Jesolo, la città ospitante, e all’accoglienza magnifica che ci ha regalato il territorio, l’U.Vi.Ve, i Consorzi e le Cantine che ci hanno aperto le loro porte regalandoci momenti indimenticabili. Adesso siamo pronti a ripartire alla grande da un paese dalla lunga tradizione vitivinicola, la Bulgaria, con l’ambizione di fare ancora meglio, e di superarci, ancora una volta”.  

Si conclude il Concours Mondial de Bruxelles 2015 - Ultima modifica: 2015-05-04T12:04:18+02:00 da Redazione

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