Si moltiplicano le esperienze di affinamento dei vini in mare, delle quali abbiamo riferito più volte anche su queste colonne, con sperimentazioni avviate sia in Italia che all'estero per iniziativa di aziende vitivinicole prossime alle coste marine. Ma non solo.
Stappate le prime bottiglie affinate in mare
C'è anche chi inizia a stappare le prime bottiglie di vino affinate in questo nuovo ambiente.
E' il caso del "Custoza" di Villa Medici affinato appunto nel mare della Croazia, dove bottiglie sono rimaste immerse per sei mesi ad una profondità di 15 metri.
Mille bottiglie invecchiate nei fondali dell'Isola Pag
L'azienda vitivinicola di Sommacampagna, a Verona, ha lanciato sul mercato le prime mille bottiglie del suo Custoza doc superiore invecchiate appunto nei fondali dell’Isola Pag, dall’azienda bergamasca Coral Wine Italia, una delle prime cantine subacquee nate in Italia.
Destinazione Stati Uniti, Giappone, Corea
Le bottiglie di Custoza doc superiore “marinaie” hanno preso la strada dei mercati internazionali come Stati Uniti, Giappone e Corea.
Il prezzo è lievitato: 70 euro il prezzo medio, rispetto ai 10 del doc superiore di partenza. Ma in un locale americano dell’alta ristorazione - informano dall'azienda - la bottiglia è stata messa in listino a 500 dollari.
Ceste metaliche da 150 bottiglie in profondità
Il processo di affinamento subacqueo conferisce ad ogni tipo di vino caratteristiche uniche e distintive.
Ogni bottiglia viene messa in sicurezza in speciali ceste metalliche, che ne contengono 150, e poi immersa, da una piattaforma, in profondità nel mare Adriatico.
Immersioni periodiche per controllare l'evoluzione
Per monitorare l’andamento dell’evoluzione organolettica delle bottiglie in acqua vengono effettuate periodiche immersioni di controllo.
L’assenza di luce e ossigeno, oltre al leggero remouage sollecitato dal movimento nelle profondità degli abissi, sono gli ingredienti che fanno evolvere il vino in modo sorprendente.
Bottiglie uniche "serigrafate" dalla flora e fauna marina
Grazie ad una combinazione di bassa luminosità, alta pressione e temperatura controllata, il gusto, il colore, l’aroma cambiano, con sfumature che lo differenziano dalle bottiglie tenute in cantina.
Anche la bottiglia diventa un’opera d’arte naturale unica, grazie all’azione della flora e della fauna marina sul vetro.
34 ettari di vigneto e 23 tipi di vino prodotti
“Il progetto è partito da una Fiera a Venezia, dove alcuni componenti di Coral Wine Italia erano presenti", spiega Silvia Caprara, 27 anni, l’anima più giovane della storica cantina di Sommacampagna, 34 ettari a vigneto nel teatro naturale delle colline moreniche del Garda e 23 tipi di vino prodotti, condotta dal padre Luigi, affiancato dalla moglie Paola.
Sinergia con Coral Wine Italia
"Hanno assaggiato il nostro vino superiore e ritenuto adatto al loro tipo di affinamento. Da lì - continua Silvia - è nata la collaborazione. Loro hanno acquistato una parte di bottiglie e, dopo il procedimento marino, le hanno messe in vendita nei loro canali commerciali. Noi ne abbiamo tenute una parte per il nostro punto vendita”.
Rispetto al gemello di terra è più rotondo e morbido
“Il Custoza immerso nel mare ha un affinamento accelerato – spiega ancora Silvia Caprara. Il doc superiore del 2021 si avvicina molto a quello delle normali bottiglie del 2017-2018. Il gusto diventa più rotondo e morbido. Il vino diventa, insomma, più deciso e importante".
Esperimento riuscito, l'azienda aumenterà la quantità
Come sostiene il Consorzio, il Custoza non è solo un vino da bere in annata, perché può dare il meglio di sé con il giusto affinamento, raggiungendo una maggiore complessità.
L'azienda è soddisfatta della strada intrapresa: "produciamo 15.000 bottiglie di doc superiore e l’anno prossimo ne affineremo in mare un maggior numero".
Confagricoltura: connubio tra tradizione e innovazione
Plaude al progetto Piergiovanni Ferrarese, presidente dei Giovani di Confagricoltura Verona: “Esperienze come quella dell’azienda di Sommacampagna rappresentano l’essenza del percorso dei Giovani dell’organizzazione agricola, ossia il connubio tra tradizione e innovazione”.