Un prestigioso premio internazionale per il Reboro, un nuovo vino nato da pochi anni, Frutto della passione e dall’intuito dei cugini Marco e Stefano Pisoni vignaioli biodinamici, in quel di Pergolese, piccola frazione del comune di Lasino nella Valle dei Laghi.
8500 etichette in gara
Il Reboro si è infatti classificato primo vincendo la Gran Medaglia d’Oro al Concours Mondial de Bruxelles, il più alto riconoscimento di questa importante manifestazione internazionale che quest’anno si è svolta nella città di Brno nella Repubblica Ceca. Quella di quest’anno era la 27ma edizione. Il rosso passito secco di Pisoni ha sbaragliato la concorrenza di 8500 produzioni provenienti da tutto il mondo.
Si tratta di un vino prodotto con l’uva Rebo, dal nome di Rebo Rigotti, il ricercatore che l’ha inventato incrociando Merlot e Teroldego, nato nella Valle dei Laghi proprio pochi km dall’azienda Pisoni. Una novità che ha già raggiunto livelli di riconoscimento massimo a livello internazionale.
Un concorso particolarmente esigente
La giuria del Concours Mondial de Bruxelles era composta da degustatori provenienti da tutte le regioni vitivinicole del mondo, e tra di loro ci sono dei buyer e dei grandi commercianti internazionali, enologi, giornalisti specializzati del settore vino, scrittori e critici specializzati, ricercatori e rappresentanti di istituzioni pubbliche a livello internazionale. Quindi un concorso molto esigente per il livello dei vini presentati e della professionalità della giuria.
Prospettive per l’export
Particolarmente soddisfatti i cugini Pisoni per l’imprevisto grande riconoscimento. «Questo- afferma Marco- ci porterà a rafforzare la nostra idea di rendere il Reboro un vino di territorio da appaiare al Vino Santo che da centinaia d’anni è la nostra bandiera». Nel 2015, prosegue Pisoni, avevamo prodotto circa 8000 bottiglie ed oltre la metà sono ancora in cantina, ora abbiamo motivo di ritenere che con questo riconoscimento saremo molto facilitati nella vendita.
Questo vale soprattutto a livello internazionale, prova ne sia il fatto che da subito siamo stati contattati da importatori olandesi ed anche del Belgio. Quest’ultimo è un paese per noi molto interessante che è un Paese nel quale si sanno apprezzare i grandi vini rossi pertanto contiamo su una buona ricaduta da questo concorso. Non dimentichiamo che quello belga è un mercato che ci interessa molto per i grandi vini. Sicuramente ha giovato anche il fatto che è un vino prodotto biologicamente, conclude Pisoni, processo di produzione questo che porta ad ottenere dei prodotti di eccellenza, con aromi e profumi non riscontrabili con altri sistemi di produzione.
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