L'azienda viti-vinicola Arnaldo Caprai di Montefalco, in Umbria, è stata insignita dall'UNHCR, l'Agenzia dell'ONU per i Rifugiati, del riconoscimento "Welcome. Working for refugee integration".
La cantina è stata premiata per aver contribuito ad una società più inclusiva nei confronti di chi è stato costretto a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni.
Collaborazione con Caritas per i richiedenti asilo
Dal 2016 la Arnaldo Caprai ha iniziato un percorso di collaborazione con la Caritas di Foligno e altre associazioni locali impegnate nel sociale per l'inserimento di immigrati nel mondo del lavoro.
Nel tempo è stata data la possibilità a oltre 200 persone richiedenti asilo di trovare un impiego nell'azienda famosa per la produzione del Sagrantino.
Oltre 50 i rifugiati inseriti nell'ultimo triennio
Soltanto nell'ultimo triennio la Caprai ha dato la possibilità a oltre 50 rifugiati provenienti dal Nord Africa di lavorare in vigneto durante diversi periodi dell'anno.
La collaborazione ha dato risultati soddisfacenti, visto che il 60% degli immigrati assunti ha riconfermato la presenza negli anni successivi stabilizzando la propria posizione lavorativa.
Riconoscimento che premia la sostenibilità sociale
"Siamo onorati di aver ricevuto questo riconoscimento di grande valore etico e morale - ha dichiarato Marco Caprai all'Ansa - perché un'impresa, a maggior ragione se agricola, e ancora di più se produttrice di vino, è parte integrante e attiva del territorio, protagonista anche della sua sostenibilità sociale".
Buona pratica che ha evitato il ricorso a ditte esterne
Caprai, in occasione della premiazione, svoltasi lunedì 26 giugno a Roma, ha sottolineato come, a fronte di una crescita dimensionale e alla necessità di ulteriore manodopera, la volontà aziendale sia stata quella di affidarsi a "pratiche contrattuali limpide e giuste, evitando di affidarci a ditte esterne per la manodopera necessaria".
Sfatato il mito dell'immigrazione come problema
"La nostra esperienza - ha detto ancora Caprai - sfata il mito dell'immigrazione che costituisce soltanto un problema. Questi ragazzi sono spesso la parte migliore dei Paesi da cui scappano, molti di loro hanno studiato e sono impegnati a trovare un posto nel quale poter mettere radici".