
L’Accademia Italiana della Vite e del Vino accoglie con profonda soddisfazione e orgoglio il riconoscimento della Cucina Italiana come Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco, un risultato che premia la storia, la tradizione e la creatività di un intero Paese. “Questo traguardo rappresenta un importante riconoscimento della nostra identità nazionale e allo stesso tempo un volano per la promozione della cultura italiana nel mondo” afferma il presidente dell’Accademia, Rosario Di Lorenzo – “dobbiamo per questo ringraziare il Ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per l’impegno che hanno dimostrato in questo percorso al quale hanno contribuito le associazioni come la nostra e tutto il sistema agroalimentare italiano”.
Il vino valorizza la cucina italiana
Nel quadro della celebrazione di questo prestigioso riconoscimento, l’Accademia, che ha partecipato all’evento promosso dal Ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste con il Presidente Di Lorenzo, sottolinea anche il ruolo imprescindibile della viticoltura, che da secoli accompagna e valorizza la cucina italiana. “La vite e il vino sono elementi cardine della nostra tradizione agricola e insieme agroalimentare - prosegue Di Lorenzo - non esiste cucina italiana senza la presenza del vino, simbolo di identità territoriale, di biodiversità e di una cultura materiale che rende il nostro Paese unico al mondo, facendo divenire la viticoltura un pilastro dell’agricoltura italiana che contribuisce in modo sostanziale a definire i paesaggi rurali, ma al contempo anche le consuetudini e le eccellenze della nostra tavola”.
Coltivare la conoscenza
In questo scenario, l’Accademia Italiana della Vite e del Vino rinnova il proprio impegno a promuovere la ricerca, la formazione e la divulgazione della cultura vitivinicola, nella consapevolezza che la valorizzazione della cucina italiana non può prescindere dalla cura e dalla tutela delle sue radici agricole. “La nostra responsabilità, oggi più che mai, è quella di trasmettere alle nuove generazioni il valore di questa eredità e solo coltivando la conoscenza potremo continuare a offrire al mondo l’autenticità e la straordinaria ricchezza della cucina e della viticoltura italiana”, conclude Rosario Di Lorenzo, Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino.









