Un’attenta osservazione dei mercati esteri sui quali investire, una cultura della grappa da diffondere tra i consumatori e un occhio di riguardo al packaging che rappresenta il biglietto da visita di ciascuna azienda. Sono questi i tre punti cardine su cui Elvio Bonollo, Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, ha voluto porre l’attenzione a consuntivo della partecipazione dell’Istituto all’edizione numero 50 di Vinitaly, il Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati. Internazionale come la platea di consumatori che l’acquavite di bandiera si propone di raggiungere – e incrementare – nel prossimo futuro: “Sull’estero c’è ancora molto da fare – spiega Bonollo – perché il mondo della grappa si scopre ogni giorno più vocato all’internazionalizzazione. Ad oggi la quota di esportazione del nostro distillato è del 20%, in particolare in Europa e nei paesi a lingua tedesca e il messaggio da lanciare da questo Vinitaly è che esiste l’opportunità di crescere ancora sui mercati esteri, se facciamo nostra l’idea che quando esportiamo grappa, esportiamo un pezzo del patrimonio culturale italiano”. Il Presidente Bonollo ha altresì ribadito l’importanza di sostenere la diffusione di una vera e propria cultura della grappa: “Spesso i consumatori non conoscono la storia e le caratteristiche della nostra acquavite di bandiera. Il nostro ruolo come Istituto Nazionale Grappa è anche quello di contribuire allo sviluppo di una vera e propria cultura di questo distillato, di quanto lavoro sta dietro ad ogni bottiglia e della storia unica ed originale di ciascun produttore, spesso portatore di una sapienza che si tramanda in famiglia da generazioni.” Non meno importante del distillato, per conquistare il mercato è altresì il saper vendere l’immagine che lo rappresenta. “E’ per questo – aggiunge Bonollo – che oggi si presta sempre più attenzione al packaging, tratto distintivo di creatività e stile che caratterizza ad ogni livello e in ogni settore il made in Italy”.
Export, cultura della grappa e packaging originali
La ricetta dell’ING alla luce dei risultati di Vinitaly 2016
Un'attenta osservazione dei mercati esteri sui quali investire