Il Consorzio "Italia del Vino", leader nell’esportazione di settore, registra l'ingresso di tre realtà di pregio della vitivinicoltura nazionale: Diesel Farm (Renzo Rosso e Arianna Alessi), Tenimenti Leone (Gruppo Calzedonia e Famiglia Veronesi) e Nosio spa (Gruppo Mezzacorona).
250 milioni di bottiglie da 17 regioni italiane
Il fatturato aggregato del Consorzio arriva così a toccare 1,6 miliardi di euro, con una quota dell’export nazionale pari al 15% del totale. Venticinque i soci.
L’occupazione complessiva si attesta su 3.500 unità per una produzione di 250 milioni di bottiglie e una superficie vitata di 15 mila ettari ubicati in 17 regioni italiane.
Contaminazione con altri simboli del made in Italy
"L’ingresso dei nuovi soci – ha dichiarato il presidente di Italia del Vino, Roberta Corrà – permette al Consorzio di completare un quadro significativo del settore con importanti innesti in termini di produzione e presenza sul mercato, ma anche approcci più intriganti grazie alle “contaminazioni” con un altro campione del made in Italy quale il comparto moda-tessile".
Tutte le cantine aderenti a Italia del Vino
Il Consorzio vede aderenti Angelini Wines & Estates, Banfi, Bisol 1542, Ca Maiol, Cantina Mesa, Cantine Lunae, Casa Vinicola Sartori, Di Majo Norante, Diesel Farm, Duca di Salaparuta, Ferrari Fratelli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Librandi Antonio e Nicodemo, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Nosio Spa, Ronchi di Manzano & C., Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Tenimenti Leone, Tenuta La Palazza, Terre de La Custodia, Terredora di Paolo, Torrevento, Zaccagnini e Zonin 1821.
Intercettare nuovi stili e abitudini di consumo
Al momento il Cda di "Italia del Vino" ha stoppato l'ingresso di ulteriori realtà produttive.
L'obiettivo del Consorzio è quello di "migliorare le performance complessive del sistema vino nazionale intercettando nuovi consumatori, nuovi stili e abitudini di consumo prestando attenzione al bere responsabile e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale".
Una narrazione più completa del gusto italiano
Per il Consorzio la forza per una ulteriore fase espansiva delle esportazioni italiane di vino deve puntare non soltanto sull’altissima qualità produttiva, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione dei territori e dei vitigni autoctoni, ma anche sulla "capacità di avviare una narrazione più completa del gusto italiano, dello stile di vita italiano che abbraccia, gioco forza, anche altri attori: moda, automotive, lusso e arredamento".