I 150 anni della Fondazione Mach: la cerimonia conclusiva

Tante le autorità, locali e non, che hanno partecipato alla cerimonia che ha segnato la conclusione della celebrazioni per i 150 anni dalla nascita dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige

Si è svolta oggi alla Fondazione Edmund Mach la cerimonia che conclude il percorso di iniziative ed eventi avviati lo scorso anno per celebrare i 150 anni dalla nascita dell’Istituto Agrario di San Michele.

L’evento si è svolto nell’aula magna, alla presenza delle autorità politiche e dei rappresentanti della società civile, con gli interventi del prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato organizzatore delle celebrazioni, dei rappresentanti degli istituti per la ricerca e la didattica in agricoltura fondati a fine Ottocento: Rotholz, Parenzo e Klosterneuburg e del presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani. L’evento si è spostato poi alla nuova distilleria didattica, che è stata inaugurata assieme alla botte celebrativa dei 150 anni.

A moderare l’evento, patrocinato dalla Provincia autonoma di Trento, Euregio e Commissione Europea, è stato Giampaolo Pedrotti, responsabile Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento, che ha letto il messaggio di saluto del Ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, e del commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski.

Una realtà radicata nel territorio

Perché la Dieta di Innsbruck dopo molte discussioni decide, il 12 gennaio 1874, di fondare a S. Michele l’Istituto agrario? Domanda alla quale ha risposto il prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato delle celebrazioni del 150° FEM, che ha presentato la pubblicazione “Dalla rivoluzione scientifica a Edmund Mach: il progresso vitienologico”, seconda pubblicazione prodotta nell’ambito delle celebrazioni, edita da FEM.

Intervenuto anche il sindaco di San Michele all’Adige, Clelia Sandri, che ha sottolineato l’importante ruolo dell’ente nei rapporti con il territorio. L’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli ha evidenziato l’importanza della sinergia tra tutti gli attori del comparto per affrontare e vincere le sfide future. “Abbiamo degli obiettivi strategici per il comparto agricolo, uno di questi è rafforzare le sinergie con tutti gli attori del sistema -ha spiegato-, penso ai centri di ricerca trentini ma anche al Centro Sperimentale Laimburg”, ha detto l’assessore, che ha poi ricordato alcuni dei grandi temi su cui lavorare, dal ricambio generazionale, all’abbandono delle terre alte, dalla sostenibilità economica alla gestione del rischio e all’abbattimento dei costi di produzione.

La sfide dell’agricoltura di oggi

“Si festeggia la storia -ha spiegato l’onorevole europeo Herbert Dorfmann - ma anche la lungimiranza di chi ha fondato questo istituto, come quello di Rotholz, per il miglioramento dell'agricoltura nel Tirolo e per la formazione. L'agricoltura ha oggi tre grandi sfide da affrontare, e ognuna di queste ha a che fare con la Fondazione. Primo, l'agricoltura europea ha un compito importante per nutrire il mondo, anche nelle zone periferiche e più problematiche, come quelle montane; l'italia dal dopoguerra ha perso la metà della sua superficie agricola, e se nella nostra regione questa perdita è stata molto più ridotta è anche merito di FEM. Secondo, la sostenibilità, economica e non solo. Il cambiamento climatico è una sfida importantissima, forse la più grande, ed è una questione scientifica, non ideologica. La ricerca può dare un grande contributo. Terzo, specie in aree geograficamente non facili, è la sfida del mantenimento dei giovani nell'agricoltura, con molti altri settori che competono nelle scelte lavorative delle giovani leve. Su tutte e tre queste sfide FEM ha dato tanto e darà ancora tanto”.

Dal Trentino al resto del mondo

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, già studente dell’istituto, ha ricordato la storia della scuola, fortemente legata a quella del Trentino ma aperta al mondo sin dalla fondazione. “Una storia con le radici ben salde in Trentino, ma che da sempre ha saputo essere internazionale, grazie all’intuizione di affiancare alla scuola una azienda agricola e la stazione sperimentale, e quindi la ricerca. Tre anime che nel tempo si sono consolidate, caratterizzando l’offerta di questo luogo, diventato tra i più autorevoli in campo agrario e capace di legarsi e radicarsi al mondo contadino locale, di parlare agli agricoltori, interpretandone le esigenze e fornendo risposte. Scelte che si sono dimostrate vincenti, e che testimoniano che la strada intrapresa è quella giusta” le parole del presidente.

Perseveranza e umiltà

Il President Mirco Maria Franco Cattani, che ha evidenziato come FEM rappresenti con la sua esperienza quella tradizione che incarna la personalità delle genti che abitano questo territorio. La laboriosità, ricordavo poc’anzi, la capacità di sacrificio, la perseveranza e l’umiltà.
L’umiltà è elemento irrinunciabile per ogni uomo di scienza in particolare, perché la conoscenza disvela sempre nuove frontiere, apre la via a ulteriori approfondimenti. “Rivolgendo lo sguardo verso le nuove generazioni - ha sottolineato nella parte finale del suo intervento -, che saranno le custodi e gli amministratori di questa terra, appare evidente quanto il futuro di Fem dipenda in gran parte dai valori e dai principi che caratterizzano e caratterizzeranno le nostre Istituzioni. Il fondamento dell’avvenire non potrà dunque che risiedere precipuamente nella loro essenza, che costituisce la declinazione dell’Idea e della Forza progettuale che sottende all’autonomia del Trentino”.

Inaugurata la nuova distilleria didattica

Nell’ambito della cerimonia è stata inaugurata la nuova distilleria dell'Azienda agricola sperimentale di S. Michele. Si tratta di un impianto pensato con una decisa valenza didattica che migliorerà sensibilmente anche le prestazioni di quello funzionante fino a oggi.

L’edificio esistente era stato costruito dalla PAT - Servizio opere igienico sanitarie all’estremità nord del campus, con funzioni di depuratore sperimentale sui reflui della cantina. Oggi la struttura ritorna finalmente ad essere utilizzata. Grazie alle nuove funzionalità progettate per lo spazio da destinare alla nuova distilleria, il volume dell’ex-depuratore potrà essere usato per le attività di preparazione, distillazione ed imbottigliamento.

Una novità importante, rispetto alla situazione attuale, è che la progettazione della distilleria è stata ottimizzata in funzione dello svolgimento di attività formative e didattiche, aggiungendo così un nuovo tassello alle potenzialità curriculari degli studenti di S. Michele.

 

I 150 anni della Fondazione Mach: la cerimonia conclusiva - Ultima modifica: 2024-09-28T15:18:39+02:00 da Redazione

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