Non deve stupire che la grappa sia il distillato italiano più celebre nel mondo: racchiude l’eredità secolare di un Paese con una grande vocazione vinicola. La grappa avvolge con i suoi aromi complessi, regala calde emozioni e piacevoli sensazioni; tecniche diverse di distillazione insieme a sapienti interventi da parte dei mastri distillatori combinati con eventuali periodi più o meno lunghi di invecchiamento in contenitori differenti (per capacità e legni) aprono universi infiniti di gusti e abbinamenti. La grappa è assai versatile e viene utilizzata anche in cucina come ingrediente nella preparazione di piatti, ma il suo utilizzo principe è la degustazione. Sabato 12 settembre 2015, in occasione dell’undicesima edizione di Grappa Day, il tema principale sarà Grappa, distillazione e sostenibilità – il ciclo virtuoso della distilleria finalmente in primo piano, ma – come consuetudine – sarà l’occasione per affrontare in modo complessivo e strutturato il mondo della grappa. In particolare per il mondo della ristorazione la grappa può essere lo strumento per regalare al cliente un’attenzione particolare e contribuire di conseguenza a personalizzare il locale. Il momento del fine pasto è spesso vissuto nelle proposte come un momento secondario rispetto a quello del pranzo, una conclusione un po’ standardizzata. Il fine pasto dovrebbe invece essere la logica conclusione di un percorso fatto di gusti, colori e profumi ed ecco che in questo caso la grappa, con la sua versatilità, sarebbe la protagonista assoluta per sigillare l’esperienza di un buon pasto. Ma quali gli abbinamenti possibili? Ne indichiamo solo alcuni per descrivere il variegato universo della grappa: La Grappa di Chianti, che offre un bouquet ricco e armonioso, piacevolmente intenso e che riporta nel suo retrogusto l’importanza dei vitigni sangiovese, è l’ideale per chi ha consumato un pasto con portate di carni importanti. La Grappa di Moscato invece, suadente e piacevolmente aromatica, con una persistenza lunga ed elegante, può esaltare un fine pasto dedicato a formaggi stagionati. In un crescendo di intensità si può proporre anche una grappa a forte gradazione, ad esempio a 60° (a sessanta gradi), particolarmente indicata per tutti coloro che hanno gustato un pranzo con sapori affumicati (sia pesci sia carni). L’alta gradazione poi la rende sicuramente adatta per la diluizione nel caffè o per coloro che amano degustarla in accompagnamento a un buon sigaro. La parte del leone la giocano naturalmente le grappe invecchiate e riserve che si legano perfettamente al cioccolato fondente e a tutta la pasticceria secca, in particolar modo quella realizzata a base di noci, nocciole, mandorle pistacchi e miele. Nuove opportunità di consumo quindi per questo distillato: gusto intramontabile della nostra cultura alimentare e della nostra più antica tradizione.
Il distillato italiano per eccellenza protagonista di una nuova stagione nel mondo della ristorazione
Grappa: nuove proposte per il fine pasto
Quali gli abbinamenti possibili?