Avvicinare i giovani al vino illustrandolo sotto diversi aspetti: economico, turistico, culturale, della salute e come prospettiva lavorativa. Questo l’obiettivo dell’iniziativa “ Bere consapevole ” sviluppato da Enoitalia, che ha presentato il progetto nei giorni scorsi all’Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione Luigi Carnacina di Bardolino a un’ottantina di ragazzi delle classi quinte di sala e cucina.
Una collaborazione veronese tra impresa e scuola per sensibilizzare i giovani al valore e alle potenzialità del vino senza tralasciare i possibili rischi per la salute, in casi di eccesso. A presentare Enoitalia, è stato Alessio Masotto, responsabile vendite Italia. L’azienda che opera sul territorio, con sede a Calmasino e a Montebello Vicentino, è tra le top 10 del settore vitivinicolo italiano per fatturato ed il terzo produttore di Prosecco nel 2018. «Con un export del 75% e una presenza in 80 paesi del mondo ed in quattro continenti, ogni giorno raggiungiamo milioni di consumatori che scelgono la nostra Italia».
L’iniziativa, presentata per la prima volta in questa occasione, rientra in un programma di attività più ampio legato alla recente certificazione VIVA ottenuta da Enoitalia, promossa dal Ministero dell’Ambiente, e presentata ad Aprile in occasione di Vinitaly.
Luana Cappuzzo, responsabile marketing di Enoitalia, ha precisato: «Il nostro modo di essere sostenibili è anche dialogare con i giovani, che con il loro lavoro saranno i futuri ambasciatori del vino e che ne trasmetteranno la cultura ed il senso di responsabilità nel consumo e nel servizio». Questa la motivazione del progetto presentato in questa occasione con la partecipazione di relatori e personalità del territorio.
«L’importanza del territorio e la sua ospitalità» è stata la tematica illustrata da Cristina Mascanzoni Kaiser, formatrice in ospitalità del vino, che ha presentato i dati dell’enoturismo a Verona, accennando al recente decreto ministeriale.
«Ci vuole responsabilità nel bere e nel somministrare un prodotto alcolico – ha sottolineato la psicologa Giuliana Guadagnini – ci vuole la necessaria conoscenza per presentarlo in modo corretto ma è necessario sapere gli effetti sia a livello psicologico che fisiologico».
Al vino si legano numerose figure professionali. A raccontare quella del sommelier è stato Marco Scandogliero, migliore sommelier del veneto nel 2016 e terzo in Italia, che ha presentato e coinvolti gli studenti con le tecniche di servizio e della degustazione con tre vini: un Prosecco doc biologico, un Pinot grigio delle Venezie Doc ed un Amarone della Valpolicella docg biologico di EnoItalia.
Soddisfazione da parte del Dirigente scolastico Eugenio Campara che ha dichiarato: «Cerchiamo collaborazioni con le imprese del territorio. Questa è stata per noi un’iniziativa importante non solo per la degustazione dei vini ma anche attraverso la presentazione degli aspetti psicologici insegna ai ragazzi il bere consapevole, cosa che noi sosteniamo sempre».