L’assurda situazione italiana che impedisce di produrre vini Dop con vitigni Piwi mette di fatto fuori gioco i nostri produttori rispetto a quelli francesi. Denominazioni come Champagne e Bordeaux prevedono l'uso di queste uve, fino a una percentuale del 15%.
Per superare questa situazione, fin dalla campagna elettorale di oltre due anni fa il Sen. Pietro Patton, aveva assunto l’impegno che se fosse stato in Senato, come è successo, si sarebbe adoperato per far superare all’Italia vitivinicola questo assurdo divieto. Questo nonostante le varietà Piwi abbiano ottenuto importanti risultati, partendo dall’iscrizione nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite.
Un disegno di legge ad hoc
Il senatore trentino fin dallo scorso anno aveva provato a introdurre un emendamento ad altre leggi per inserire questa autorizzazione, ma la maggioranza di Governo ha sempre boicottato le sue proposte. Ora ha tentato un’altra strada: quella della presentazione di un disegno di legge ad hoc che il senatore ha annunciato in una conferenza stampa nella quale ha tracciato un bilancio del suo impegno in Senato in questo 2024 e ha parlato della manovra di bilancio. “Come gruppo delle Autonomie abbiamo elaborato e presentato molte proposte che per la verità vengono regolarmente bocciate dalla maggioranza”, ha affermato. Su questo provvedimento il senatore, visto che non c’è nessun risvolto politico, ha cercato la solidarietà di tutti i gruppi parlamentari compresi quelli della maggioranza, nella speranza che questa volta il provvedimento tanto atteso dal mondo agricolo e ambientalista, possa finalmente far parte del quadro legislativo italiano.
Un convegno il prossimo dicembre
A tal fine ha organizzato al Senato un convegno nazionale sui vini Piwi e sulle loro prospettive per il prossimo dicembre, affidando la presidenza del convegno al presidente della Commissione Agricoltura del Senato, ma coinvolgendo anche il presidente di analoga commissione della Camera dei Deputati. Saranno relatori fra gli altri due importanti uomini della ricerca: Riccardo Velasco del CREA, e Marco Stefanini, ricercatore alla Fem e presidente di di Piwi italia.
Il quadro attuale vitigni Piwi/vini Dop
In Europa, spiega nella relazione Patton, la viticoltura occupa il 6% della superficie agricola utilizzata, ma impiega il 60% dei fungicidi usati in agricoltura. A dimostrazione che intervenire in questo campo è urgente anche perché la peronospora ha fatto forti danni sia nel 2023, quando si sono registrati cali di produzione nell’ordine del 23,2%, che nel 2024, anno nel quale non si hanno ancora dati definitivi ma dove si registrano ugualmente forti danni dovuti a questa malattia.
E’ importante poter coltivare queste viti Piwi, particolarmente nelle zone “difficili” con la presenza di vigneti poco o niente meccanizzabili, ma anche nei vigneti confinanti con strade, ciclabili, parchi e abitazioni civili, sottolinea Patton. Altro aspetto favorevole è la riduzione dei residui di prodotti chimici nelle uve, fatto da non sottovalutare, in quanto in questo momento si tiene sempre più conto anche della salubrità dei prodotti agricoli. In ultimo, si tratta di un adeguamento della normativa nazionale a quella comunitaria in materia.