Cesseranno il 31 luglio 2012, salvo sempre possibili mutamenti di rotta, i sostegni finanziari previsti dalla Ocm a favore dei produttori di vino che utilizzano i mosti concentrati, compresi i mosti di uve concentrati rettificati, per aumentare il titolo alcolometrico naturale dei prodotti in particolari annate influenzate negativamente da condizioni climatiche avverse. La graduale eliminazione di tale misura, introdotta per compensare la differenza di prezzo rispetto al saccarosio, meno costoso, il cui uso è consentito in altri Paesi europei ove è possibile lo zuccheraggio, ha destato non poca preoccupazione tra i produttori che si sono specializzati nel settore della produzione di mosti. Diverse le prese di posizione registrate. In particolare Federmosti ha evidenziato la disparità di condizioni produttive in cui saranno chiamate a operare le aziende italiane e degli altri Paesi che non ammettono lo zuccheraggio rispetto a quelle di altre realtà nazionali in cui, invece, la pratica è consentita. Non è escluso il ricorso agli organismi comunitari per evidenziare formalmente tali disparità e le diverse condizioni di concorrenza che si verranno a creare. Un mercato, quello dei mosti e dei succhi d’uva concentrati che, secondo i dati diffusi da Federmosti e relativamente alla campagna 2010/2011, registra un fatturato che si attesta intorno ai 400 milioni di euro con la produzione di mosti, tanto concentrati quanto concentrati rettificati, che raggiunge 1,5 milioni di ettolitri, e la produzione di succhi concentrati e concentrati deionizzati, pari a 1,3 milioni di ettolitri.