A sinistra il presidente delle Città del Vino e sindaco di Conegliano, Floriano Zambon; a destra il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, davanti al borgo di Rolle E’ Conegliano-Valdobbiadene la Capitale della Cultura Enologica Europea 2016. La nomina è stata annunciata il 18 novembre 2015 da Recevin, la Rete comunitaria delle 1.000 Città del Vino, riunitasi per l’occasione nella sede del Parlamento Ue, a Bruxelles. Erano presenti: gli europarlamentari Carlos Zorrinho, portoghese, e l’italiana Isabella De Monte; il presidente delle Città del Vino, Floriano Zambon; il coordinatore delle Città del Vino del Veneto, Benedetto De Pizzol; il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese; il sindaco di Cison Valmarino, Cristina Pin; il sindaco di Follina, Mario Collet; l’assessore di Vittorio Veneto, Giovanni Napol; Tanja Baratti, ricercatrice dell’Università di Padova; Alberto Follador, dirigente della manifestazione Primavera del Prosecco; Paolo Benvenuti direttore delle Città del Vino italiane. Dopo il Portogallo, con Reguengos de Monsaraz Città Europea del Vino 2015, l’ambito titolo torna in Italia. Per tutto l’anno è previsto un ricco programma di appuntamenti, eventi, manifestazioni culturali ed enogastronomiche che animeranno i 15 Comuni del sistema territoriale di Conegliano-Valdobbiadene, l’area in cui si produce il Prosecco Superiore Docg. Il titolo è stato assegnato con la seguente motivazione: “Il progetto presentato rappresenta al meglio la continuità di una manifestazione che vuole essere al centro dell’attenzione dell’Europa e del mondo nel promuovere la cultura, l’identità, i paesaggi, i territori del vino”. “Il titolo è una conseguenza del percorso di rete messo in piedi con tutti i sindaci del Conegliano Valdobbiadene Docg, collaborazione secondo noi vincente – ha dichiarato il presidente Floriano Zambon, nonché sindaco di Conegliano -. Lo spirito della rete in un territorio così piccolo, di soli 15 Comuni, caratterizza anche il sistema complessivo delle Città del Vino che nella rete e con la rete può raggiungere obiettivi importanti: sia sul piano normativo che delle buone pratiche. Penso in particolare alla pianificazione urbanistica dei Comuni e alla promozione enoturistica dei territori”. “Aver ottenuto il riconoscimento di Città del Vino Europea 2016 dà prestigio e risalto a tutti i 15 Comuni dell’area Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco – ha sottolineato il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese -. Il nostro territorio avanzando questa candidatura ha dimostrato di essere compatto e omogeneo pur nelle sue diversità interne”. “E’ solo l’inizio di un percorso che vedrà crescere le Città del Vino italiane e aumenterà le capacità del turismo enogastronomico, un fatto importante dopo anni di recessione”, ha dichiarato Benedetto De Pizzol, coordinatore delle Città del Vino del Veneto. Questi i 15 Comuni Città Europea del Vino 2016: Conegliano, Susegana, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, Follina, Miane, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Vidor e Valdobbiadene Il concorso al quale partecipano tutte le Città del Vino Europee della rete Recevin è unico nel suo genere e si pone l’obiettivo di mettere in risalto l’influenza della cultura enologica ed enoturistica nella società, nel paesaggio, nell’economia, nella gastronomia e nel patrimonio e il suo valore per l’Unione Europea. La Città Europea del Vino predisporre un programma d’attività culturali, formative e di sensibilizzazione sul vino. In particolare promuove iniziative tese a rafforzare la sensibilizzazione verso la cultura e la tradizione vitivinicola coinvolgendo le comunità locali e impegnandosi a sviluppare eventi innovativi e relazioni con altre Città Europee del Vino. Non sono previsti contributi, pertanto le risorse necessarie per le attività programmate dalla città candidata sono a carico delle amministrazioni.
Proclamata a Bruxelles
Conegliano-Valdobbiadene è la Città Europea del Vino 2016
Tante piccole Capitali della Cultura Enologica che riaccendono i riflettori sul patrimonio enoturistico italiano