Nel cuore dell’Emilia Romagna, regione dalla forte vocazione agricola, alla Fiera di Faenza (Ra) dal 20 al 22 marzo 2015 appuntamento con il 39mo Momevi, (nell’ambito della 78ma edizione della Mostra dell’agricoltura) dedicato alla meccanizzazione in vitivinicoltura e che per primo, negli anni ’70, ha sviluppato a livello nazionale il concetto di filiera, partendo dal vigneto e dalle sue necessità, per arrivare alla bottiglia di vino. All’edizione 2015 di mostra agricoltura partecipano novanta aziende: costruttori specializzati, rivenditori di brand nazionali ed internazionali, fornitori di prodotti, servizi e attrezzature, per un totale di 27000 mq fra padiglioni e aree esterne del centro fieristico, con una ricca offerta di meccanica agricola e servizi per il vigneto, il frutteto e i campi, trattrici e cingolati, attrezzature, prodotti e vivaismo. Grazie alla partnership con il Polo di Tebano, presso il quale operano diverse strutture ed enti di eccellenza: Astra, Cav, Crpv, Consorzio Vini di Romagna, Terre Naldi – Università di Bologna, Valoritalia, Associazione Miva, Tribunato di Romagna e Assoenologi Sezione Romagna; grazie alla loro collaborazione Mostra Agricoltura e MoMeVi si arricchiranno di nuovi spazi e momenti d’incontro e divulgazione, con l’obiettivo dichiarato di ridare all’appuntamento faentino la centralità che merita nel panorama degli appuntamenti fieristici nazionali dedicati all’agricoltura e vitivinicoltura. E proprio a Tebano venerdì 20 marzo 2015 dalle ore 9 alle 17 si svolgerà, novità 2015, una giornata di prove in campo con dimostrazioni di prepotatura e potatura vigneti a cordone speronato, a cordone libero, a cordone GDC per testare dal vivo, fra campagne e vigneti, le attrezzature e le tecniche più innovative in ambito agro meccanico. La collaborazione con il Polo di Tebano ha prodotto anche un nutrito calendario di convegni ed incontri di cui due dedicati al vino: Venerdì 20 marzo alle ore 10 in sala Zanelli presso la Fiera di Faenza il convegno organizzato da CRPV, ASTRA, Università di Bologna in collaborazione con Ceviro e Cevico sul tema Valorizzazione agronomica ed enologica del vitigno Trebbiano romagnolo. Le caratteristiche di vitigno generoso, unite alle alte rese produttive cui è generalmente spinto, ne hanno intaccata in parte l’immagine sul mercato, tant’è che ancora oggi, nonostante la sua grande diffusione, è considerato un vitigno di minore importanza. È anche per tale ragione che da molti anni non sono state condotte ricerche volte a metterne in luce le complete potenzialità. Gli aspetti che possono essere fonte di un’innovazione sostanziale per il Trebbiano romagnolo sono prevalentemente rappresentati dalle tecniche di coltivazione, quali le forme di allevamento, tipo di potatura e vendemmia e loro meccanizzazione. Per quanto riguarda le tecniche di coltivazione, poiché il Trebbiano possiede una fertilità delle gemme basali relativamente bassa, l’adozione della potatura a sperone su cordone permanente, (concetto innovativo per tale vitigno), potrebbe consentire di abbassare il potenziale produttivo e migliorare la qualità delle uve. Tale cambiamento deve necessariamente essere accompagnato da interventi di adattamento della tecnica colturale, in particolare introducendo forme di allevamento completamente meccanizzabili con ovvie ricadute su una migliore organizzazione aziendale e sulla riduzione dei costi. Al convegno farà seguito una degustazione di trebbiano spumante e la visita ai vigneti di Tebano con dimostrazioni dei processi di meccanizzazione attuati nella ricerca. Sabato 21 marzo, alle ore 9,15 (Fiera di Faenza – Sala Zanelli) si parlerà di Vitivinicoltura biologica e biodinamica. Acquisizioni tecniche e prospettive. Che il vino biologico non sia né una nicchia né tantomeno un prodotto di moda è testimoniato anche dalla grande crescita che i vigneti biologici hanno avuto negli ultimi anni. Il vino biologico è ancora una nicchia di mercato, ma in forte una crescita. Anche grazie al nuovo regolamento europeo che ha esteso le regole per la certificazione non solo all’uva ma anche alla produzione in cantina e che rappresenta una grande conquista: più chiarezza e garanzie per il consumatore, maggiore appeal per il prodotto che diventa più attraente anche per la commercializzazione nella grande distribuzione, dove fino ad ora è stato poco presente. Inoltre pur non essendo tra i principali settori considerati a maggiore criticità ambientale, è bene iniziare a pensare alla vitivinicoltura in una nuova ottica, quella della sostenibilità ambientale, affinché le produzioni enologiche non vadano a discapito delle risorse naturali ed ambientali coinvolte. Al termine dell’incontro, promosso da CRPV, ASTRA, Università di Bologna, si svolgerà una visita guidata ai vigneti biologici e biodinamici e degustazione di vini bio presso il Polo di Tebano. La partecipazione ai convegni è libera e gratuita. E’ possibile scaricare il programma dettagliato e la scheda di registrazione on line dal sito mostragricolturafaenza.com
Al 39° MoMeVi i progressi della meccanizzazione a servizio della qualità e del controllo dei costi
Vitivinicoltura e meccanizzazione, un connubio felice
Fiera di Faenza, 20 -22 marzo 2015