“La viticoltura porta vita. Salvare il vigneto significa ripopolare le zone: togliere il vigneto significa tornare all’abbandono, le aree interne del Paese ne sono un esempio vivente. Chiediamo quindi che un eventuale piano di abbandono dei vigneti possa essere considerato a condizione che siano esclusi i vigneti delle aree collinari e montane, così come quelli che hanno già beneficiato di aiuti alla ristrutturazione e riconversione”.
Così il presidente Lamberto Frescobaldi al Consiglio nazionale di Unione italiana (Uiv) ospitato nello stabilimento del Gruppo Crealis, che ha affrontato il tema delle estirpazioni di vigneti per far fronte all’aumento delle giacenze, correndo tuttavia il rischio di un abbandono indiscriminato.
“I premi per gli espianti garantiti dall’Europa una quindicina di anni fa – ha proseguito Frescobaldi –, oltre ad essere costati circa 3 miliardi di euro e ad aver dato una risposta solo temporanea al problema della sovrapproduzione, hanno favorito un progressivo spostamento delle vigne in pianura, passata in poco più di 20 anni dal 30% al 50% del totale coltivato a vite in Italia”. L’associazione di settore che rappresenta più di 150.000 viticoltori, secondo la posizione condivisa dal Consiglio, è contraria a utilizzare i fondi Pns per finanziare eventuali nuove sovvenzioni all’abbandono del vigneto e richiede in ogni caso di considerare il tema solo dopo che il Ministero competente avrà elaborato un piano specifico.
Il Consiglio nazionale ha fatto il punto anche su altri di attualità per il comparto, dall’Ocm promozione ai dealcolati e al tema vino e salute, a partire dalla discussione a Bruxelles sull’introduzione in Belgio di nuovi health warning, fino alle attività di Wine in Moderation (Wim) per la promozione di un consumo consapevole.