Il Consorzio di uno dei più iconici territori viti-vinicoli italiani, quello della Val d'Orcia, ha un nuovo direttivo e una nuova presidente. A guidare per i prossimi tre anni l'associazione sarà la giovane imprenditrice Giulitta Zamperini; ad affiancarla l’ex presidente del Consorzio, Donatella Cinelli Colombini, e il già vicepresidente Roberto Terzuoli. Completano il cda Elena Salviucci, Giovanna Santi, Gabriella Giannetti, Antonio Rovito, Pasquale Forte, Luca Mastrojanni, Giuseppe Basta, Angelo Capitoni; nel ruolo di segretario è stato confermato Andrea Giorgi.
Area di produzione: 12 comuni a sud di Siena
Nata ad inizio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena. Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese), entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo.
400 ettari, 60 cantine e 250 mila bottiglie
A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 255.000 bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio, di cui oltre 30 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione nei confronti di tutti i produttori della denominazione. Stiamo parlando di un territorio dove si registrano ogni anno in media circa 1,4 milioni di presenze turistiche e dove, non a caso, il 65% delle aziende vitivinicole dell’Orcia Doc è impegnata anche nell’ospitalità con un agriturismo o un servizio di ristorazione.
"Toscana" in etichetta e passaggio da Doc a Docg
Il nuovo direttivo si è impegnato a portare a conclusione il progetto per l'inserimento della dicitura "Toscana" nell’etichetta della Doc, per potenziare la riconoscibilità nei mercati esteri. Sarà da avviare invece il percorso per il passaggio da Doc a Docg. Tra le priorità, ovviamente, la tutela e valorizzazione del paesaggio agricolo della Valdorcia, tra i più belli del mondo, non a caso sito Unesco quale vero e proprio "museo del paesaggio". Il Consorzio sarà impegnato a "rafforzare e consolidare il rapporto tra vino, paesaggio ed enoturismo, con azioni mirate ad intercettare i nuovi consumer che corrispondono al profilo degli “Orcia lovers” partendo dal potenziamento della sinergia tra cantine, strutture ricettive, produttori e, naturalmente, il Consorzio".