L’export in aumento del 3,6%, con un ritmo notevolmente più sostenuto di quello medio nazionale (+1,3%). La vendemmia 2014 chiusa con la quota record dell’89,5% di vini a denominazione di qualità, in crescita rispetto all’anno precedente nonostante le condizioni meteorologiche avverse. E il Padiglione Lombardia a Vinitaly dedicato per la prima volta a Luigi Veronelli, nell’ambito delle iniziative intorno al decennale della sua scomparsa, per sottolineare la vocazione alla qualità della produzione enologica regionale e valorizzare, attraverso una mostra sul lavoro del grande intellettuale, il legame tra i vini e la terra di origine. È questo il biglietto da visita con cui i vini lombardi si presentano alla 49ª edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati in scena a Verona dal 22 al 25 marzo. La collettiva lombarda, che anche quest’anno sarà tra le prime per numero di espositori con circa 200 aziende presenti, arriva infatti in grande spolvero alla manifestazione. QUALITÀ AL TOP NONOSTANTE IL METEO Pur con le tante difficoltà provocate dal maltempo, che ha reso particolarmente delicata la vendemmia 2014, chiusa con un calo della produzione del 7,9% rispetto all’anno precedente, i produttori lombardi sono riusciti ancora una volta a garantire prodotti di qualità. Tanto che su 1,34 milioni di ettolitri di vino (pari a 179 milioni di bottiglie potenziali) prodotti lo scorso anno, ben 1,20 milioni (pari a 160 milioni di bottiglie potenziali) sono a Denominazione di qualità. “Regione Lombardia vanta una ricchezza unica in termini di biodiversità e conta 42 denominazioni di qualità: 5 Docg, 22 Doc, 15 Igt, vale a dire l’8% del totale italiano”, spiega il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. “Questo significa che in Lombardia puntiamo sulla qualità. E per questo stiamo investendo risorse concrete non solo per sviluppare, ma anche per migliorare la produzione vinicola e la viticoltura, a partire dal rendere più facile l’accesso al credito per gli imprenditori e dalla semplificazione burocratica”. “Questo è l’anno di Expo e le nostre etichette dovranno fare bella mostra di sé durante i sei mesi dell’Esposizione Universale, ma anche oltre”, aggiunge Maroni. “Sono sicuro che il vino lombardo riscuoterà sempre più successo in Italia e nel mondo”. GLI SCRITTI DI VERONELLI IN MOSTRA Fondamentale da questo punto di vista sarà la partecipazione dei produttori e dei consorzi di tutela a Vinitaly. Dove, nonostante la vicinanza con l’Esposizione universale, che già oggi vede impegnati tutti i territori nell’organizzazione di eventi e iniziative volte a promuovere la straordinaria varietà della produzione enologica lombarda, il Padiglione Lombardia presenterà una vetrina al gran completo. Circa 4 mila metri quadrati allestiti, oltre mille vini in degustazione e aree allestite ad hoc nelle quali troverà spazio l’esposizione di significativi e curiosi documenti di Veronelli, recuperati dal suo importante archivio. Questo è ciò che i visitatori troveranno nel padiglione al secondo piano del PalaExpo. Grazie alla collaborazione con il Comitato decennale Luigi Veronelli, che a febbraio ha organizzato alla Triennale di Milano la mostra intitolata Luigi Veronelli – Camminare la terra, a raccontare le tappe di vita e di attività del grande intellettuale (verrà riaperta a Bergamo durante i sei mesi di Expo, nel suggestivo ex-monastero di Astino), è stato possibile selezionare suoi scritti sui vini e sulla terra lombardi. Un’esposizione mirata, a sottolineare le antiche intuizioni veronelliane sull’alto valore delle produzioni, che rappresenta una novità importante per il padiglione, realizzato e finanziato in Accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, e che è destinata ad attrarre ancora più visitatori al secondo piano del PalaExpo, che già lo scorso anno aveva accolto circa 86 mila persone, risultando il più visitato dell’intero Vinitaly. “Il connubio tra il padiglione lombardo e la figura di Luigi Veronelli, un intellettuale che ha contribuito più di chiunque altro a dare valore alla ricerca della qualità e all’importanza del legame del vino con la terra di origine, non è certo casuale”, sottolinea il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio. “L’iniziativa, oltre a essere un’operazione culturale di alto livello, è utile anche per sottolineare come le oltre 3 mila aziende vitivinicole lombarde abbiano saputo valorizzare in maniera straordinaria le proprie radici territoriali. Infatti, il nostro Padiglione rappresenta non solo un momento di aggregazione di tutti i consorzi vitivinicoli, ma anche un’importante occasione di promozione delle eccellenze territoriali che nascono nella nostra regione e che ben si accompagnano ai vini di Lombardia”. L’EXPORT (+3,6%) VALE 280 MILIONI DI EURO Ed è anche grazie a queste radici che i vini di Lombardia sono sempre più apprezzati all’estero. I dati Istat elaborati da Unioncamere Lombardia (aggiornati al terzo trimestre 2014) indicano infatti “un ulteriore incremento del 3,6% dell’export, che cresce a un ritmo quasi triplo rispetto a quello medio nazionale (+1,3%), arrivando a sfiorare quota 280 milioni di euro”, prosegue Auricchio. Quanto ai mercati, se Stati Uniti e Germania restano i due principali per i vini lombardi, il Regno Unito (+207%) scalza la Svizzera come terzo più importante, segnando anche la crescita più consistente davanti a Messico (+51,8%), Australia (+48,6%), Belgio (+44,4%) e Francia (+29,6%). “A contribuire alla crescita dell’export sono state le quattro linee di credito aperte con l’Ocm di settore” specifica l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, “che ha permesso di finanziare 12 progetti regionali e altri 7 multiregionali, con un importo complessivo di 15 milioni di euro a sostegno dell’internazionalizzazione”. “Regione Lombardia, in particolare, ha attivato quattro diverse misure”, prosegue Fava, “volte a favorire la promozione sui mercati dei Paesi terzi, la ristrutturazione dei vigneti, gli investimenti e l’assicurazione del raccolto, mettendo in campo ingenti risorse per rafforzare la competitività delle imprese lombarde. Anche se in termini di redditività le imprese agricole che producono vino non hanno vissuto le difficoltà che hanno messo in ginocchio le produzioni cerealicole o zootecniche, ritengo che sia maturo il tempo per adottare formule di assicurazione del reddito, alla luce del fatto che le risorse pubbliche contenute nel Piano operativo nazionale non mancano”. IL RUOLO FONDAMENTALE DEI CONSORZI A vigilare sulla qualità dei vini lombardi e a contribuire alla loro diffusione sui mercati internazionali sono i Consorzi di tutela dei vini lombardi. Quelli presenti a Vinitaly saranno: Consorzio Franciacorta, Consorzio Lugana, Consorzio Moscato di Scanzo, Consorzio Oltrepò Pavese, Consorzio Provinciale Vini Mantovani, Consorzio San Colombano, Consorzio Terre Lariane, Consorzio Valcalepio, Consorzio Valtellina, Consorzio Valtènesi ed Ente Vini Bresciani (per Montenetto, Botticino, San Martino della Battaglia e Cellatica). È grazie a loro, e alla collaborazione con Regione Lombardia e Sistema camerale lombardo, che il patrimonio vitivinicolo unico che la nostra regione è in grado di esprimere, sia in termini di qualità sia in termini di varietà, verrà proposto a buyer, operatori e giornalisti attraverso un fitto calendario di eventi. Ed è sempre grazie al loro impegno che il catalogo dei vini lombardi, che spazia dagli spumanti metodo classico di Franciacorta e Oltrepò pavese ai passiti da meditazione del Moscato di Scanzo, passando per i rossi eroici della Valtellina, i bianchi eleganti del Lugana, i tagli bordolesi della Valcalepio, i rossi vivaci del Mantovano e le produzioni di nicchia di San Colombano e delle Terre Lariane, sarà presente al completo in fiera.
A Vinitaly 2015 in vetrina nel padiglione intitolato a Luigi Veronelli
Export da record per i vini di Lombardia
In crescita del 3,6%, contro una media nazionale del +1,3%