
L’annata 2016 dell’Erbaluce di Caluso si conferma tra le migliori per qualità e quantità. Lo attestano i dati presentati da Confagricoltura Torino al Grand Hotel Sitea nel capoluogo piemontese, alla presenza di produttori, enologi e giornalisti. Il direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccaro ha illustrato il dettaglio: 196 gli ettari vitati di Erbaluce, con un trend in costante aumento (erano 158 nel 2010, anno del riconoscimento della denominazione di origine controllata e garantita), nei 36 comuni delle province di Torino, Vercelli e Biella. La produzione 2016 si attesta su 9.500 ettolitri, pari a 1,2 milioni di bottiglie potenziali, in linea con la precedente vendemmia. “Cresce il vitigno Erbaluce – ha spiegato – grazie anche al rinnovato interesse destato dal vino bianco prodotto nelle tipologie fermo, spumante metodo classico e passito”. Qualitativamente parlando, il 2016 mette in risalto le migliori prerogative dell’Erbaluce. La degustazione di undici vini fermi dell’’ultima vendemmia è stata guidata dal responsabile nazionale della didattica AIS Mauro Carosso, che ha messo in luce il terroir e le caratteristiche organolettiche delle varie produzioni. L’appuntamento ha fornito anche l’occasione per presentare ufficialmente la nuova presidente del Consorzio Caluso Carema Canavese, Caterina Andorno. “Abbiamo intenzione di insistere sulla promozione dell’Erbaluce – ha detto Andorno – che quest’anno festeggia mezzo secolo di doc, attraverso eventi come questi, mirati a far conoscere i vini e il territorio di produzione. C’è ancora molto da lavorare ed è necessario fare squadra”. Attualmente il valore dell’Erbaluce di Caluso allo scaffale è di oltre 10 milioni di Euro, derivanti soprattutto dal mercato nazionale.