Con il blocco delle vendite dei wine-kit nel Regno Unito abbiamo ottenuto un primo importante risultato di una battaglia che deve proseguire nell’Unione Europea, dove si stima che almeno venti milioni di bottiglie di pseudo vino vengano ottenuti attraverso wine kit prodotti in Canada, ma anche in Paesi europei come la Svezia. E’ quanto afferma la Coldiretti (nella foto il presidente, Sergio Marini) nel commentare positivamente l’operazione di cooperazione di polizia internazionale sollecitata dai NAC dei Carabinieri con il supporto del Ministero degli Interni. Ora occorre provvedere immediatamente al ritiro dall’intero mercato comunitario dei miracolosi wine kit che - sottolinea la Coldiretti - promettono con semplici polveri di ottenere in pochi giorni vini dalle etichette più prestigiose. Come in Svezia, dove è stata scoperta dalla Coldiretti una fabbrica che vicino a Goteborg produce e distribuisce in tutto il continente oltre 140mila wine kit all’anno dai quali si ottengono circa 4,2 milioni di bottiglie, tra le quali falsi Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Lambrusco o Montepulciano. L’Unione Europea deve fermare uno scempio intollerabile che - conclude la Coldiretti - mette a rischio con l’inganno l’immagine e la credibilità dei nostri vini più prestigiosi conquistata nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e territorio. (Fonte: Coldiretti)
L'allarme di Coldiretti
Bene lo stop ai wine-kit, ma non basta
Uno scempio intollerabile