Il Sannio Consorzio Tutela Vini ottiene il sigillo antifrode sulle etichette dei vini beneventani da parte dell’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato.
Si tratta del primo Consorzio di tutela dei vini in Italia ad adottare la misura «non solo - spiega Libero Rillo, presidente dell’associazione sannita - per evitare le contraffazioni, ma anche tutelare il consumatore e renderlo consapevole di ciò che sceglie».
Strumento inedito di tracciabilità
Il Sannio Consorzio Tutela Vini adotta in via sperimentale lo strumento di tracciabilità del prodotto, indicato già dal Codice Unico del 2016, ma su cui hanno tardato ad arrivare i decreti attuativi. «Da oggi - spiega - i produttori dei vini di Benevento connotati da Igt sono obbligati ad esporre l’etichetta sulle bottiglie».
A vendemmia ormai terminata, l’annata 2023 ha tutte le carte in regola per confermare i numeri registrati lo scorso anno in termini di produzione. «Riteniamo di poter confermare il dato: i 13 milioni di bottiglie Igt potrebbero essere replicate anche quest’anno, soprattutto alla luce del fatto che passare dalla Igt Benevento alla Igt Campania non è possibile a causa di una maggiore rigidità del disciplinare”.
All’intesa siglata a Palazzo Rospigliosi a Roma, tra Coldiretti, Sannio Consorzio Tutela Vini, Agroqualità e l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, sono seguite critiche di diverso genere.
Innanzitutto da parte degli addetti ai lavori, in merito alla possibilità di generare confusione tra produzioni Doc e Igt. «Siamo poco interessati alle polemiche - ribatte Rillo-, che non riteniamo fondate». «Il contrassegno è uno strumento di tracciabilità e garanzia per il consumatore, non si tratta di un’operazione di marketing e commercializzazione. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fare chiarezza e mettere dei punti fermi rispetto alla tracciabilità per tutto il settore vitivinicolo ad indicazione geografica tipica».
Polemiche sul ruolo di Coldiretti
Altre critiche derivano dal forte sostegno di Coldiretti all’iniziativa. Circostanza che ha spinto Confagricoltura Benevento, CIA Benevento e UNICAA Benevento a chiedere le dimissioni di Rillo da Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, per non aver saputo mantenere una condotta di terzietà imposta dal ruolo come riferisce il sito Teatro Naturale.
Apripista nell’innovazione digitale
L'Istituto poligrafico e Zecca dello stato (Ipzs) ha reso noto il primo percorso intrapreso dal Consorzio di Tutela sannita, che è pronto a fare da apripista per altre connotazioni e territori. L'accordo di collaborazione tra i partner coinvolti del progetto è di durata triennale, ed è incentrato sull'impiego da parte di tutti i produttori della denominazione del Benevento Igt, con un sistema di sicurezza e garanzia costituito dall'applicazione di un sigillo antifrode sulle bottiglie di vino.
Lo stesso consorzio di tutela chiarisce che il sigillo antifrode si applica «ad integrazione della sicurezza fisica» e che «la soluzione offerta, attraverso l'utilizzo dell'app Trust your Wine, permette al consumatore di ottenere informazioni a garanzia della qualità certificata del prodotto, della filiera e del territorio di origine aprendo uno spazio di comunicazione diretto ed innovativo fra produttore e consumatore».
L’app consente di verificare in tempo reale l’autenticità dei dati dei contrassegni apposti sulle bottiglie dei vini a denominazione d’origine
Volano di sviluppo territoriale
«Il comparto vino è uno dei pilasti dell’economia beneventana – ribadisce Rillo-, non solo agricola ma anche relativa all’indotto. Se l'adozione del sistema di anticontraffazione, tracciabilità e valorizzazione dei vini Benevento Igt, oltre a consentirci di ottenere la completa tracciabilità di ogni partita di vino immessa sul mercato, potrà essere un volano in termini di immagine lo vedremo presto».
«Intanto tuteliamo consumatori e produttori, e valorizziamo l’intera filiera e il territorio d’origine».