Due milioni di euro di volume di affari, il 40% del quale messo insieme all'estero, esportando in 25 diversi Paesi, dalla Cina agli Stati Uniti, dal Giappone alla Germania, dalla Russia a Singapore, con prossimo obiettivo di mercato il Brasile.
Una produzione di 700 mila bottiglie, il 20% destinate alla Gdo ed il resto all'Horeca.
Cooperativa nata nel lontano 1958
Sono i numeri della Cantina Tudernum, a Todi, in Umbria, una struttura cooperativa nata nel 1958 e che si trova in questi giorni a vivere un passaggio di consegne. Nazzareno Cataluffi, presidente da 27 anni e negli organi della società da addirittura 32, si è dimesso per raggiunti limiti di età.
Un cambio della guardia non banale per questa piccola ma ben radicata cooperativa viti-vinicola della regione "cuore verde d'Italia".
110 soci e 170 ettari di vigneti, dal Grechetto al Sagrantino
La Tudernum conta 110 associati che assommano insieme 170 ettari di vigneti, la maggior parte rinnovati negli ultimi due decenni e con un 5% impiantato più di recente. Grechetto di Todi innanzitutto, l'autoctono per eccellenza, ma anche Sangiovese, Merlot, Trebbiano e pure Sagrantino, una decina di ettari in quel di Montefalco.
Nel sede di Todi, a Ponterio, viene fatto un quarto dell'intero fatturato: 500 mila euro.
Rinaldi, ex Preside dell'Agrario di Todi, nuovo presidente
Venerdì 28 ottobre, il Cda della Tudernum ha preso atto delle dimissioni di Cataluffi da presidente, che resterà comunque in Consiglio, ed ha eletto all’unanimità il professor Marcello Rinaldi, già Preside dell’Istituto Agrario “Ciuffelli”, dal 2010 al 2021, componente del Consiglio di amministrazione da alcuni mandati.
Spetterà a lui superare l'era Cataluffi, il quale ha ricoperto incarichi pure nel mondo cooperativo regionale.
Da "Cantinone" a realtà vocata alla qualità
Il presidente uscente è stato l’artefice della trasformazione della Cooperativa dalla dimensione di “Cantinone”, come era chiamato all’epoca, a Tudernum, realtà che è andata affermandosi per la qualità della sua produzione.
Trent’anni fa il cuore dell’attività era la vendita di vino sfuso per il mercato degli imbottigliatori, con appena 100 mila bottiglie etichettate. Oggi vanta 700 mila bottiglie con 15 diverse etichette.
La DOC Todi, tra quelle di Orvieto e di Montefalco
Nel 2010 è stato ottenuto anche il riconoscimento della DOC Todi, un risultato che ha innalzato ulteriormente l’asticella della qualità produttiva e della promozione territoriale. In anni recenti sono arrivati per la Tudernum premi nei più prestigiosi concorsi enologici nazionali, tra cui i “3 bicchieri” del Gambero Rosso.
Un'eredità importante dunque per tutta l'Umbria del vino, dove Todi si è trovata a fare, per dirla con Manzoni, il vaso di coccio tra quelli di ferro di Orvieto e Montefalco.